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domenica 1 gennaio 2017

Theotókos


Theotókos (in greco Θεοτόκος; in latino Deipara o Dei genetrix), adattato in italiano come Teotoco o, più raramente, Teotoca, è un titolo della Beata Vergine Maria, attribuito alla Madonna il 22 giugno 431, durante il Concilio di Efeso. Letteralmente significa colei che genera Dio e spesso viene reso in italiano con Madre di Dio

In ordine alla ricorrenza della divina e immacolata maternità della vergine Maria si può consultare la voce Maria Santissima Madre di Dio.

Nel IV secolo il titolo «Madre di Dio» era ampiamente usato ad Alessandria d'Egitto (uno dei principali centri di elaborazione teologica del cristianesimo antico) ed era conosciuto in tutto l'Impero romano. Fu proclamato dogma dopo la controversia teologica causata dai nestoriani. Nestorio (381-451), Patriarca di Costantinopoli, aveva affermato infatti che Maria non aveva titolo per essere definita «madre di Dio», ma solo «madre di Gesù». La controversia tra Alessandria ed Antiochia fu risolta in un concilio ecumenico.


L'assise si tenne ad Efeso, in Asia Minore, nel 431. Il Concilio di Efeso ribadì il 22 giugno di quell'anno che Maria è Madre di Dio. Secondo il concilio, infatti, Gesù Cristo, pur essendo contemporaneamente Dio e uomo - come già aveva affermato in precedenza il concilio di Nicea - , è un'unica persona: le due nature, divina e umana, sono inseparabili, e perciò Maria può essere legittimamente chiamata "Madre di Dio".


 
La Natività della Madre di Dio (Novgorod, sec. XIV)
Madre di Dio della Tolga (Jarasclavi, sec. XIV)

LA « Madre di Dio [...] non certo perché la natura del Verbo o la sua divinità avesse avuto origine dalla santa Vergine, ma, poiché nacque da lei il santo corpo dotato di anima razionale a cui il Verbo è unito sostanzialmente, si dice che il Verbo è nato secondo la carne. »
La Protezione della Madre di Dio (Pokrov, sec. XV)
Madre di Dio Strastnaja

La dottrina cristologica del patriarca Nestorio venne rifiutata dal concilio di Efeso perché separava troppo la natura umana di Cristo da quella divina, rischiando - in definitiva - di pensare a Gesù Cristo semplicemente come un uomo "ispirato", "inabitato" dal Verbo di Dio. Il titolo di Theotokos venne quindi confermato dal concilio in opposizione a Nestorio, che gli preferiva il titolo di Christotokos.

La Madre di Dio e S. Giovanni (Novgorod, sec. XV)

Uso del titolo
Nell'Ave Maria, la più tipica preghiera mariana del cristianesimo occidentale, Maria viene invocata col titolo Madre di Dio.

Festa liturgica
Nella tradizione liturgica della Chiesa cattolica il primo giorno dell'anno solare (1º gennaio) è tradizionalmente dedicato alla festa di Maria Santissima Madre di Dio, che coincide anche con l'ottavo giorno (la circoncisione) dalla nascita di Gesù. Secondo il rito ambrosiano, la festa viene celebrata nella sesta e ultima domenica di Avvento. La Divina Maternità di Maria, nella Messa tridentina, si ricorda invece il giorno 11 ottobre, a memoria del Concilio di Efeso (e nello stesso giorno Papa Giovanni XXIII, volle aprire il Concilio Vaticano II nel 1962).


Tutte le immaginette qui riprodotte e le altre contenute nel sito, fanno parte della Grande collezione "Giuseppe Gatto" ed appartengono al Museo virtuale della Filatelia, Numismatica, Cartofilia e Filiconia - Montegiordano (CS). La stragrande maggioranza di esse proviene da numerose donazioni di amici che qui ringrazio affettuosamente (Avv. Francesco Gatto).
 

domenica 11 dicembre 2016

Madre di Dio di Kazan' - Sec. XIX (Odigitria)


La Madonna di Kazan'

La Madonna di Kazan' è un'immagine di Maria, madre di Gesù, che prende il nome dalla città di Kazan', nel XVI secolo capitale del Khanato di Kazan' che fu conquistata nel 1552 da Ivan il Terribile durante la sua spedizione contro i Tatari.
Divenne ben presto l'icona mariana più venerata in Russia nel tardo Medioevo. Era considerata la protettrice della famiglia: veniva donata agli sposi subito dopo la cerimonia nuziale e collocata nella carrozza che conduce gli sposi verso la loro nuova casa. Secondo la tradizione, l'icona doveva entrare per prima nella casa, come Signora del focolare domestico.

Dal punto di vista iconografico, è una variante della Madonna Odigitria, in cui

  • Cristo è raffigurato in piedi, in posizione eretta, 
  • con la mano destra benedicente, 
  • mentre la sinistra è nascosta dalle pieghe dell'abito. 
  • La Madre di Dio (Theotókos) è raffigurata fino alle spalle, 
  • con il capo leggermente reclinato verso il Bambino in un gesto di tenerezza (secondo il tipo iconografico della Tenerezza o Eleousa). 
  • Le mani della Madre di Dio restano invisibili. 
L'icona è dipinta su una tavola di tiglio di cm 31,5 x 26,1 e presenta evidenti tracce di cera colata attribuibili all'originale uso liturgico e cultuale; l'autore doveva essere un maestro provinciale; la pittura è autentica e testimonia che l’Icona è stata dipinta per venire ricoperta da un rivestimento metallico (riza); lungo i bordi si notano fori di chiodi di diverso diametro, il che permette di pensare ad una copertura precedente l’attuale; La riza è eseguita in argento dorato, con una incisione semplice in stile provinciale tardo barocco russo, e appositamente realizzata per questa icona in tempo non lontano dalla pittura della stessa; la riza è arricchita da numerose pietre preziose, applicate alcune originariamente e altre in fasi successive, come evidenziato sia dall'esame diretto che dalla documentazione fotografica presentata alla Commissione (Fonte Wikipedia).



L'Icona della Madonna di Kazan lascia Roma
(Finalmente il 25 di agosto 2004 il Santo Padre nell'Aula Paolo VI con una solenne cerimonia si accomiata dall'Icona).
Quante volte, da quel giorno [che la ho avuta], ho invocato la Madre di Dio di Kazan, chiedendole di proteggere e guidare il popolo russo che le è devoto, e di affrettare il momento in cui tutti i discepoli del suo Figlio, riconoscendosi fratelli, sapranno ricomporre in pienezza l’unità compromessa. (...).
La Russia è una nazione da tanti secoli cristiana, è la Santa Russia. Anche quando forze avverse si accanirono contro la Chiesa e tentarono di cancellare dalla vita degli uomini il nome santo di Dio, quel popolo rimase profondamente cristiano, testimoniando in tanti casi con il sangue la propria fedeltà al Vangelo e ai valori che esso ispira.
È perciò con particolare emozione che rendo grazie con voi alla Divina Provvidenza, che mi concede oggi di inviare al venerato Patriarca di Mosca e di tutte le Russie il dono di questa santa Icona.
Dica, questa antica immagine della Madre del Signore, a Sua Santità Alessio II e al venerando Sinodo della Chiesa Ortodossa russa l’affetto del Successore di Pietro per loro e per tutti i fedeli loro affidati. Dica la sua stima per la grande tradizione spirituale di cui la Santa Chiesa russa è custode. Dica il desiderio e il fermo proposito del Papa di Roma di progredire insieme con loro nel cammino di reciproca conoscenza e riconciliazione, per affrettare il giorno di quella unità piena dei credenti per la quale il Signore Gesù ha ardentemente pregato (cfr Gv 17, 20-22). (...)
La Provvidenza divina, che ha la forza di vincere il male e di trarre il bene perfino dalle cattive opere degli uomini, ha fatto sì che la tua santa Icona, scomparsa in tempi lontani, ricomparisse nel santuario di Fatima, in Portogallo. Successivamente, per volontà di persone a Te devote, essa è stata accolta nella casa del Successore di Pietro.
O benedetta tra tutte le donne, venerando la tua Icona in questa Città segnata dal sangue degli Apostoli Pietro e Paolo, il Vescovo di Roma si unisce spiritualmente al suo Fratello nel ministero episcopale, che presiede quale Patriarca alla Chiesa ortodossa russa. E Ti chiede, Madre Santa, di intercedere affinché si affretti il tempo della piena unità tra l’Oriente e l’Occidente, della piena comunione tra tutti i cristiani.
O Vergine gloriosa e benedetta, Signora, Avvocata e Consolatrice nostra, riconciliaci con il tuo Figlio, raccomandaci al tuo Figlio, presentaci al tuo Figlio! Amen.
(Giovanni Paolo II - UDIENZA GENERALE - Mercoledì, 25 agosto 2004)

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