domenica 31 gennaio 2016

Iglesias (CI) - Santuario Madonna delle Grazie


Lettera del Rettore per la novena

Carissimi devoti della Madonna, entrando nel Santuario della Madonna delle Grazie in Iglesias, il pellegrino trova immediatamente sulla destra l’antico crocifisso della chiesa cappuccina di Valverde; avanzando verso l’altare maggiore, sempre sulla destra, lo sguardo è attirato dalla bellissima icona della Madonna delle Grazie, realizzata in occasione del 275° anniversario del Voto.
Davanti a quest’immagine non si può restare indifferenti, la sua misteriosa bellezza invita alla preghiera e alla contemplazione. Tutti i personaggi che stanno intorno alla Vergine richiamano la nostra attenzione, ma il più piccolo, l’unico prostrato in ginocchio ai piedi del trono della Vergine, in modo particolare, non può non ricordarci la nostra situazione attuale: egli rappresenta l’Iglesiente con tutto il Sulcis implorante ai piedi della Madonna delle Grazie. Ognuno di noi può riconoscersi in quel personaggio.
Il Bambino Gesù, in piedi, in grembo a Maria, col piede destro schiaccia una cavalletta, e altre sono già cadute a terra. Un gesto, quello del Bambino Gesù, che non può che alimentare la nostra speranza: Maria, oggi come allora, ascolta le nostre preghiere, intercede per noi e chiede a suo Figlio di schiacciare tutto ciò che ci impedisce di avere una vera vita, una vita piena!


La Madonna vuole e può liberarci dall'attuale crisi che colpisce la maggior parte delle nostre famiglie: la crisi della fede! La maggior parte dei battezzati disertano la Messa domenicale e il Sacramento della riconciliazione (confessione); la convivenza diventa consuetudine e prende sempre più il posto del Matrimonio; le separazioni e i divorzi non si contano più; la fede non viene più trasmessa alle nuove generazioni e la “chiusura alla vita”, cioè il rifiuto dei figli che il Signore vuole donare, ci ha portato a una crisi economica della quale ancora non se ne vede l’uscita.

È sicuramente il momento giusto per ripetere il gesto fatto dagli iglesienti nel 1735 alla Madonna delle Grazie! È importante che torniamo al Signore! Maria ci ama e vuole che abbiamo una vita piena, per questo non si stanca di richiamarci sul retto cammino [. . .].


Carissimi, riprendiamo seriamente la preghiera quotidiana e non trascuriamo la formazione cristiana! Non siamo soli: Il Signore è con noi, Maria è con noi! Riprendiamo, come facevano i nostri padri, a salire al Santuario della Madonna delle Grazie; fermiamoci un po’ davanti all'icona della Vergine e parliamo con lei che è nostra Madre e non può che ascoltarci! Invitiamo i nostri cari, i bambini, i giovani e tutti ad andare ai piedi di Maria: è la Madonna delle Grazie. Noi abbiamo bisogno di grazie? Lei ce le ottiene! [. . .]. Il mio auspicio è che anche la festa di quest’anno possa aiutare molti a tornare seriamente al Signore o a incontrarlo grazie alla Madonna [. . .] (P. Vincenzo Pisanu, Rettore del Santuario).


mercoledì 20 gennaio 2016

Sava (TA) - Maria SS. di Pasano


Il Santuario Madonna di Pasano

La zona dove è localizzato il Santuario richiama l’esistenza del " CASALE di PASANO", di probabile origine romana, dopo l’insediamento di popoli indigeni ai quali seguirono piccole comunità nell’era della Magna Grecia.
Vari siti e reperti archeologici di diverse epoche, scoperti nel secolo XX, ne sono una chiara testimonianza. Il casale ebbe pieno sviluppo civile e religioso nel periodo del dominio Bizantino ma, sconvolto da varie incursioni di pirati saraceni agli inizi del secondo millennio, rimase disabitato, come risulta con certezza da documenti del 1454. I suoi abitanti si erano trasferiti in Sava e Casalnuovo ( Manduria ), mentre il territorio, dal secolo XIII sino agli inizi del secolo XIX, subì dominio e successione feudali insieme con AGLIANO (casale e territorio limitrofi ) e SAVA. Al centro del casale che fin dall’alto Medioevo aveva conosciuto certamente la religione cristiana, gli abitanti avevano costruito una cappella di piccole dimensioni, forse successiva a una precedente ipogeica ( sotterranea ), nella quale era stata dipinta in affresco, su un blocco tufaceo ( mt. 1,70x1,12 ) l’icona della vergine con Gesù Bambino, espressione chiara dell’iconografia bizantina raffigurante l’atteggiamento della Madre di Dio quale ODIGITRIA: Colei che mostra la via. L’immagine della Vergine divenne segno di fede, di amore e di unità del popolo Pasanese.
La festa in suo onore, come in tutto il mondo bizantino, veniva celebrata nella prima domenica di Marzo; in seguito fu continuata fedelmente, fino ad oggi, con pellegrinaggio solenne, dal popolo savese che l’ha voluta dal 1785 patrona e protettrice. In seguito al " prodigio " della caduta di un " misterioso " masso di pietra che spezzò il ceppo di ferro di uno schiavo non cristiano, appartenente a un signorotto savese, avvenuto nel 1605 per opera della Vergine di Pasano, e al susseguente battesimo richiesto dallo stesso, che prese il nome di Francesco, e celebrato il 12 giugno 1605 ( come risulta dal I Registro dei Battezzati ), il popolo savese, nella seconda metà del secolo XVII, volle costruire con numerose offerte, innanzi alla suddetta cappella, l’attuale chiesa che fu inaugurata il 31 marzo 1712.
Nel 1732 si costruì il grande dossale dell’altare maggiore in pietra leccese, ricchissimo di decorazioni scultoree e di immagini, di scuola salentina, per ornare e far rifulgere l’icona della Vergine incastonata nel mezzo. Ai due lati furono poste le grandi statue in pietra di S. Ignazio di Loyola ( lato sinistro ) e S. Francesco Saverio ( lato destro ), di chi guarda, Gesuiti, per ricordare la Compagnia di Gesù, quale feudataria, dal 1620 al 1767, di Pasano, Agliano e Sava, e, forse, promotrice della costruzione della stessa chiesa.
Dopo il terremoto del 20 febbraio 1743 che danneggiò la Chiesa e l’altare maggiore, furono costruiti all’esterno sei contrafforti o " barbacani " per la sua stabilità e nel 1753 l’intero dossale fu dipinto e in molte zone fu indorato. In seguito alle leggi eversive del 1860, anche la Chiesa di Pasano, subì la confisca divenendo proprietà del Comune di Sava. Iniziò un periodo di degrado e abbandono della Chiesa, finché l’Arciprete Mons. Fiorenzo Saraceno ( 1947-1956 ), con l’aiuto di benefattori e un gruppo di volontarie, tra le quali Suor Cosima De Santis, volle ridarle l’importanza dovuta per la sua storia e l’arte ivi contenuta, ma soprattutto perché molto cara al cuore dei Savesi, arricchendola inoltre di strutture e di opere a sfondo sociale e di assistenza.


Frattanto, in data 11 febbraio 1954, la chiesa fu elevata dal Vescovo di Oria Mons. Alberico Semeraro ( 1947-1978 ) a Santuario diocesano. Dall’8 luglio 1987 fino al 2 marzo 1997 è rimasta chiusa perché dichiarata inagibile. In seguito ai restauri coraggiosi e delicati di recupero e di conservazione ad opera dell’Amministrazione Comunale di Sava, guidata dal sindaco Dott. Ing. Aldo Maggi e della Parrocchia della Chiesa Matrice guidata dal Parroco Mons. Barsanofio Vecchio, il 26 giugno 1999, il Santuario è stato riaperto al culto nella sua sontuosità e bellezza che tutti ammirano (notizie tratte dal sito ufficiale del Santuario http://www.domuspasano.org/).








martedì 12 gennaio 2016

Iglesias (CI) - Nostra Signora delle Grazie


La statua appartiene alle così dette sculture “da vestire” di origine spagnola e tipica delle statue destinate ad essere portate in processione. Queste sono appunto “vestite” con ricchi abiti. Portano gioielli, la parrucca su cui poggia una preziosa corona.
La Madonna regge con la mano sinistra il Bambino Gesù e con la destra uno scettro d’oro con un mazzolino di fiori su cui aleggia una colomba che è il simbolo dello Spirito santo.
La mano destra regge una borsetta in cui è custodito l’originale della supplica alla Madonna presentata dal capitolo e dal magistrato di Iglesias il 25 Marzo 1735 perché cessasse la calamità delle cavallette.
Questo abito viene indossato dalla Madonna in occasione della festa del Voto che si celebra la seconda domenica di Luglio.

Tradizioni
Il giorno prima della festa alcuni componenti della associazione si occupano con devozione della “ vestizione” della statua. Per la festa del Voto la Vergine indossa i gioielli donati come ex voto dai fedeli.
Alla Madonna delle Grazie è stata dedicata una preghiera e composto un inno che accompagna la statua durante la processione per le vie della città. 

La statua si trova nella Chiesa di Santuario Nostra Signora delle Grazie, Piazza Manzoni, 7 - Iglesias - Iglesias (Carbonia Iglesias). 

Si ringrazia Lorenzo Chicoli per il dono dell'immaginetta

Preghiera
O Immacolata e purissima Vergine Maria, Madre e dispensatrice della grazia divina, Voi siete regina del cielo e della terra, allegrezza dei santi, rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti, salvezza dell’universo. A Voi ricorsero i nostri padri e furono esauditi. Animati da tanta bontà, anche noi ci rifugiamo sotto il vostro manto; deh! Non rigettate le nostre suppliche, accorrete a nostri gemiti, liberateci da ogni male spirituale e temporale, date tregua al dolore, aiutateci a conformarci al volere divino, e a trionfare dei pericoli tutti, affinché siamo fatti degni di venire e benedirvi e lodarvi un dì nel cielo. Amen. (articolo tratto da http://www.reginamundi.info/)

 Sito dei Frati Cappuccini di Iglesias


giovedì 7 gennaio 2016

Ave Maria

Noi tutti sappiamo, ce l'hanno insegnato i nostri genitori, che le parolacce non si devono ripetere e poi che non si deve fare pubblicità al “male” . . . neppure per denunciarlo, ma quando una persona che gode, incredibilmente, della stima incondizionata di molti ecclesiastici arriva a definire la Madre di Dio 

“una ruota del carro” 

non si può tacere. Queste cose le ha dette Enzo Bianchi della Comunità di Bose. 

In questi giorni poi un’altra affermazione infelice:

Si parlava dei rapporti dei Cattolici con i protestanti: [. . . ] “Tale via passa per un sincero riconoscimento da parte di noi cattolici del fatto che spesso, specialmente negli ultimi secoli, abbiamo contribuito a rendere Maria inaccettabile ai fratelli protestanti, 

onorandola in modo talvolta
esagerato e sconsiderato 

e soprattutto non collocando tale devozione dentro un quadro biblico ben chiaro che ne facesse vedere il ruolo subordinato rispetto alla Parola di Dio, allo Spirito Santo e a Gesù stesso” (Padre Raniero Cantalamessa - Ordine dei Frati Minori Cappuccini).

Noi del Gruppo di Filatelia Religiosa “Maria Santissima del Monte Carmelo” e di "Immaginette Mariane" preferiamo onorare e lodare così la Vergine Maria:

S. Luigi M. Grignion de Montfort: Tutta la terra è piena della sua gloria, particolarmente fra i cristiani, dai quali è scelta quale patrona e protettrice di parecchi regni, province, diocesi e città. Quante cattedrali consacrate a Dio, sotto il suo nome! Non c'è chiesa che non abbia un altare in suo onore; non regione, non contrada, dove non si trovi qualcuna delle sue miracolose immagini, davanti alle quali si guarisce da ogni male e si ottiene ogni bene. Quante confraternite e congregazioni in suo onore! Quanti istituti religiosi sotto il suo nome da sua protezione! Quanti confratelli e consorelle di tutte le pie associazioni, religiosi e religiose di tutti gli Ordini, pubblicano le sue lodi e annunciano le sue misericordie! Non c'è nemmeno un bambino che, balbettando l'Ave Maria, non la lodi. Non c'è un peccatore che, sebbene ostinato, non abbia in lei qualche scintilla di speranza. Non c'è neppure un solo demonio nell'inferno che, temendola, non la rispetti. Maria non è abbastanza conosciuta.
È dunque giusto e doveroso ripetere con i Santi: "DE MARIA NUMQUAM SATIS" . Maria non è stata ancora abbastanza lodata, esaltata, onorata, amata e servita. Ella merita più lode, rispetto, amore e servizio (Tratto dal "Trattato della vera devozione a Maria di S. Luigi M. Grignion de Montfort" n. 9 e 10).

San Massimiliano M. Kolbe: «Non temete di amare troppo la Madonna, perché non arriverete mai ad amarla come l’ha amata Gesù». 

San Bonaventura: «nessuno può essere mai troppo devoto della Beata Vergine»; «Bisogna guardarsi con diligenza dallo scemare minimamente l’onore dovuto a Maria… bisogna essere pronti a difendere i privilegi di Maria Santissima anche con pericolo della vita». 

Padre Pio: «Vorrei poterLa amare quanto merita, ma ricordati che tutti i Santi e gli Angeli insieme non possono degnamente amare e lodare la Madre di Dio». 

San Bernardo di Chiaravalle: «O Maria, Tu sei unica al mondo; tu non avesti mai nessuno prima di te che ti somigliasse, ed il mondo, durasse anche eternamente, non avrà mai l’uguale».
Aggiungo che Pio IX, nella Bolla con cui definì dogmaticamente l’Immacolata Concezione scrisse che Ella è «superiore a tutte le lodi del cielo e della terra… è il miracolo di Dio per eccellenza, anzi, il vertice di tutti i miracoli». 

Infine ecco l’inno alla Madonna con cui Dante
conclude la Divina Commedia:
“Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ‘ mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate”.
(Par. XXXIII, 1-21)



Pubblichiamo un documento
con poesie, articoli e racconti
con l’intenzione di aiutare i lettori
ad immedesimarsi negli artisti
per donare a Maria il loro cuore (tratto dal sito 
http://www.it.josemariaescriva.info/)


mercoledì 6 gennaio 2016

Epifania del Signore

Bologna (BO) - Madonna con i Re Magi 
di Jacopo di Paolo nella Basilica di San Petronio
L'Epifania, o Epifania del Signore è la solennità nella quale la Chiesa celebra la manifestazione di Cristo ai popoli di tutto il mondo, simboleggiati dai Magi che gli fanno visita e gli rendono omaggio portandogli in dono dell'oro, dell'incenso e della mirra. Viene celebrata il 6 gennaio. Con la Pasqua, l'Ascensione, la Pentecoste ed il Natale costituisce una delle massime solennità della Chiesa.
Il termine Epifania deriva dal greco ἐπιφάνεια, epipháneia, che può significare "manifestazione", "apparizione", "venuta", "presenza divina". Nella forma ἐπιφάνια, epiphánia, attestata in San Giovanni Crisostomo, assume la valenza di "Natività di Cristo".


Cenni storici
Il termine ἐπιφάνεια, epipháneia veniva utilizzato dai greci per indicare l'azione o la manifestazione di una divinità (mediante miracoli, visioni, segni, ecc.). Nel III secolo i cristiani iniziarono a indicare con il termine Epifania le manifestazioni divine (come i miracoli, i segni, le visioni, ecc.) di Gesù. Tra tutte queste manifestazioni ne sono sottolineate in particolare tre: l'adorazione da parte dei Magi, il Battesimo di Gesù ed il primo miracolo avvenuto a Cana. Oggi con questo termine si intende invece soltanto la prima manifestazione pubblica della divinità, con la visita dei Magi.

Bologna (BO) - Madonna con i Re Magi di Giovanni da Modena nella Basilica di San Petronio

I Magi 
I Magi sono stati interpretati come Re per l'influsso di Isaia 60,3, e sono stati attribuiti loro i nomi di:

· Melchiorre (semitico),
· Gaspare (camitico),
· Baldassarre (giapetico).

Secondo il Vangelo di Matteo (2,2) i Magi (non precisati nel numero), guidati in Giudea da una stella (αστερα, da ἀστήρ, stella od astro), portano in dono a Gesù bambino, riconosciuto come "re dei Giudei" (Mt 2,2: βασιλευς των ιουδαιων), oro (omaggio alla sua regalità), incenso (omaggio alla sua divinità) e mirra (anticipazione della sua futura sofferenza redentrice) e lo adorano.

venerdì 1 gennaio 2016

Maria Santissima Madre di Dio




1 gennaio 2016

Maria figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù e, abbracciando con tutto l’animo e senza peso alcuno di peccato la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all'opera del figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui (LG, 56). Nel Concilio di Efeso (anno 431), dove venne affermata la natura umana e divina dell’unica persona del Verbo in Gesù Cristo, venne affermata anche la maternità divina di Maria.

Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico

Martirologio Romano: Nell'ottava del Natale del Signore e nel giorno della sua Circoncisione, solennità della santa Madre di Dio, Maria: i Padri del Concilio di Efeso l’acclamarono Theotókos, perché da lei il Verbo prese la carne e il Figlio di Dio abitò in mezzo agli uomini, principe della pace, a cui fu dato il Nome che è al di sopra di ogni nome.

La solennità di Maria SS. Madre di Dio è la prima festa mariana comparsa nella Chiesa occidentale. Originariamente la festa rimpiazzava l'uso pagano delle "strenae" (strenne), i cui riti contrastavano con la santità delle celebrazioni cristiane. Il "Natale Sanctae Mariae" cominciò ad essere celebrato a Roma intorno al VI secolo, probabilmente in concomitanza con la dedicazione di una delle prime chiese mariane di Roma: S. Maria Antiqua al Foro romano, a sud del tempio dei Castori. 

La liturgia veniva ricollegata a quella del Natale e il primo gennaio fu chiamato "in octava Domini": in ricordo del rito compiuto otto giorni dopo la nascita di Gesù, veniva proclamato il vangelo della circoncisione, che dava nome anch'essa alla festa che inaugurava l'anno nuovo. La recente riforma del calendario ha riportato al 1° gennaio la festa della maternità divina, che dal 1931 veniva celebrata l'11 ottobre, a ricordo del concilio di Efeso (431), che aveva sancìto solennemente una verità tanto cara al popolo cristiano: Maria è vera Madre di Cristo, che è vero Figlio di Dio.
Nestorio aveva osato dichiarare: "Dio ha dunque una madre? Allora non condanniamo la mitologia greca, che attribuisce una madre agli dèi"; S. Cirillo di Alessandria però aveva replicato: "Si dirà: la Vergine è madre della divinità? Al che noi rispondiamo: il Verbo vivente, sussistente, è stato generato dalla sostanza medesima di Dio Padre, esiste da tutta l'eternità... Ma nel tempo egli si è fatto carne, perciò si può dire che è nato da donna". Gesù, Figlio di Dio, è nato da Maria.
E’ da questa eccelsa ed esclusiva prerogativa che derivano alla Vergine tutti i titoli di onore che le attribuiamo, anche se possiamo fare tra la santità personale di Maria e la sua maternità divina una distinzione suggerita da Cristo stesso: "Una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: "Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!". Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!"" (Lc 11,27s).

CINA - Pechino, Madre di Dio venerata nella Cattedrale di Pechino

In realtà, "Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù e, abbracciando con tutto l'animo e senza peso alcuno di peccato la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all'opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente" (Lumen Gentium, 56) (Articolo tratto dal sito Santi e Beati di 
Piero Bargellini).

La Regina della Famiglia


Maria Vergine Santissima, Madre di nostro Signore Gesù Cristo: 
Regina della Famiglia, della Vita e della Chiesa

Nel 1944 Giovan Battista Galizzi (Bergamo 1882 - 1963) è uno dei più importanti pittori simbolisti dell'epoca, noto per le sue opere anche in campo religioso. Egli viene incaricato proprio da Don Luigi Cortesi di trasporre su tela, l'immagine della Madonna che la bambina Adelaide vede per ben 14 volte al Campo del Colleoni, prima accompagnata dalla Santa Famiglia (primo ciclo) poi sola (secondo ciclo). Il pittore decide di trasporre quella di domenica 28 maggio 1944, la decima apparizione, nella quale Maria Santissima si manifesta vestita in abito da sposalizio (rosso: questo era il colore in uso al tempo) con i colori delle virtù teologali 

(FEDE=bianco, SPERANZA=verde e CARITA’=rosso

che sono anche i colori della bandiera italiana, e con due colombine (forse tortore) dal piumaggio scuro in mano (che rappresentano i membri della famiglia, marito e moglie). 

Maria appare nei campi della Bergamasca, a mezzaria; sullo sfondo il fiume Brembo ed il caseggiato di Ghiaie. 

Il suo manto verde, afferma la bambina, arrivava fino a Roma. 

Ne nasce un capolavoro pittorico che però, a causa della non approvazione delle apparizioni, viene presto accantonato. 

Un pio sacerdote bergamasco Monsignor Piccardi, devoto alle apparizioni, lo compra e lo affida ad una comunità religiosa orobica, per custodirlo quasi nel segreto. Prima della sua morte il sacerdote conferma la custodia del dipinto a questo Ordine religioso, con la clausola che si impegnino per il riconoscimento dell' apparizione. L'apparizione non viene approvata, il quadro giace tutt'ora nella casa madre di questo ordine, in Provincia di Bergamo, nella parete di uno studio. Sul quadro pesa ancora il divieto di essere mostrato al pubblico, emesso da parte della Curia Orobica.

Immagine tratta dal sito Madonna delle Ghiaie

Questo è il quadro (una pala d'altare che misura circa mt. 4 x 2,5), è stato usato recentemente (nel 2007) per realizzare il film GHIAIE, che narra la storia delle apparizioni. La comunità religiosa che lo custodisce è la congregazione della Sacra Famiglia di Martinengo (BG).

La bambina che ebbe l'apparizione pur giudicando il dipinto di Giovan Battista Galizzi di una bellezza infinita, disse della pittura:

"... è bello ma la mia Madonna era molto più bella di questa ....". 

Questo quadro è l'icona delle apparizioni di Ghiaie di Bonate del 1944: Maria Regina della Famiglia, della Vita e della Chiesa.

leggi il libro delle apparizioni (clicca sull'immagine)




DECIMA APPARIZIONE (Ghiaie di Bonate)
FESTA DI PENTECOSTE E PRIMA COMUNIONE DI ADELAIDE - Domenica 28 maggio 1944 , ore 18:00

Adelaide trascorse la settimana in fruttuoso ritiro, a Bergamo, presso le Suore Orsoline per prepararsi alla Prima Comunione. A Ghiaie di Bonate arrivarono numerosi pellegrini animati da grande fede. Si era sparsa la voce di guarigioni miracolose. Era Pentecoste. Adelaide ricevette la Prima Comunione e venne riportata a Bergamo dalle Suore. Ritornerà sul luogo delle apparizioni nel tardo pomeriggio.

Dal quaderno di Adelaide:
"In questo giorno feci la mia prima Comunione. Come le altre sere fui portata sul luogo delle apparizioni e il punto luminoso apparve di nuovo manifestando la Madonna con gli angioletti e due santi ai fianchi. La Madonna mi disse: 

Prega per i peccatori ostinati che fanno soffrire il mio cuore perché non pensano alla morte. Prega pure per il Santo Padre che passa momenti brutti. Da tanti è maltrattato e molti attentano alla sua vita. Io lo proteggerò ed Egli non uscirà dal Vaticano. La pace non tarderà, ma al mio cuore preme quella pace mondiale nella quale tutti si amino come fratelli. Solo così il Papa avrà meno da soffrire”.

La Madonna aveva fra le mani due piccioni neri che simboleggiano l'unione che devono avere i coniugi per formare sante famiglie al vigile sguardo della Madonna. Insegna ancora che non vi può essere santa famiglia senza vivere fiduciosi fra le mani materne della Madonna.

La Madonna non mi rivelò il nome di quei due Santi che aveva ai suoi fianchi. Solo per ispirazione interna ebbi chiara intuizione del loro nome: S. Matteo e S. Giuda. Il nome Giuda ha per me un ricordo triste perché sia pure involontariamente ho tradito la Madonna. 

In questa apparizione io vedo la carità squisita della Madonna la quale mostrandomi Giuda Santo ha voluto con questo nome prevenirmi e mettermi guardinga nelle prove che avrei incontrato per affermare la sua parola materna e sicura che purtroppo non seppi sostenere. 

Nel mio cuore sento pesare il mio grosso sbaglio, ma pur avendo imitato Giuda traditore voglio tuttavia santificarmi seguendo l'esempio di Giuda Santo coll'essere apostola e martire per amore a Gesù e alla Madonna. San Matteo ispira al mio cuore fiducia di salvezza perché anche lui peccatore ha seguito Gesù e si è fatto apostolo del suo nome.

I due Santi vestivano di viola con mantello marrone.
La Madonna vestiva di rosso col manto verde

sulla fronte aveva un diadema a forma di corona tempestato da piccole perle luminose a diversi colori. 

Prima di allontanarsi rivolse il suo sguardo ai due Santi, poi lentamente scomparve".

Si ripeté il fenomeno del sole che verrà visto non solo alle Ghiaie ma anche in luoghi molto distanti fra di loro. 

Dal bollettino parrocchiale di Tavernola del giugno 1944, si legge: "Alle 18 in punto si avverte una diminuzione della luce solare accompagnata da uno sprazzo come un lampo improvviso, osservato distintamente per prima da alcuni giocatori di bocce. Guardando il sole si vedeva verde, poi rosso vivo, poi giallo oro e per di più roteava su se stesso vertiginosamente. A quello spettacolo la gente si riversò nelle strade…"

Si seppe in seguito, su rivelazioni del generale delle SS in Italia Karl Wolf, che il Papa corse un serio pericolo di deportazione e che Roma rischiò di diventare una seconda Stalingrado.
(Articolo tratto dal sito www.ghiaie.org; si ringrazia il Dott. Mario Laneve per la donazione dell'immaginetta della Madonna delle Ghiaie)