mercoledì 15 luglio 2020

Ostra (AN) - Madonna della Rosa

A breve distanza dal centro di Ostra, in una ridente valle circondata da colli ubertosi, esisteva in epoca immemorabile, un'edicola in cui veneravasi una immagine della Vergine, dipinta su rozza parete, ai piedi della quale scorreva un ruscello di limpida acqua.
Dal vago fiore che la Vergine Benedetta tiene nella mano sinistra, i fedeli cominciarono ad invocarla col dolce titolo di "Madonna della Rosa". Iddio, che in ogni tempo e luogo vuole l'esaltazione della Madre sua, stabilì che, col titolo di "Mistica Rosa" Ella divenisse oggetto di particolare culto, strumento di grazie e di strepitosi prodigi. Nel 1666, dalla mano devota di una pia fanciulla, venne posto davanti alla Santa Immagine, in un giorno di maggio, un candidissimo giglio, in segno di filiale amore. Il Fiore, con grande meraviglia di tutti, rimase per mesi e mesi, fresco e olezzante come se allora fosse stato reciso dalla pianta. Da allora, folle immense di fedeli accorsero ai piedi della Vergine Santa e i miracoli si ripeterono e si moltiplicarono. Per il grande afflusso dei pellegrini, la modesta e disadorna edicola, due anni dopo venne trasformata in una graziosa chiesetta.
Le acque del ruscello, strumento di tanti prodigi, vennero quindi raccolte in un pozzetto ai piedi dell'altare di Maria, ed anche oggi, come allora, i fedeli rimangono sorpresi dal fatto che il volume dell'acqua si mantiene sempre al livello di cm. 80 sia d'estate come d'inverno qualsiasi quantità se ne attinga.
La fama dei prodigi operati dalla Madonna della Rosa, giunse fino al Soglio Pontificio, ed il Rev.mo Capitolo Vaticano, nel 1726, concesse alla miracolosa Immagine, l'onore della solenne Incoronazione, ed alla Cappella il titolo di SANTUARIO. Ben presto, aumentando sempre più l'afflusso dei fedeli, anche la chiesetta si dimostrò insufficiente, per cui sorse l'idea di costruirne una più grande. L'unanime ed ardente desiderio, in breve volgere di tempo divenne una consolante realtà. Nel 1748 si gettarono le fondamenta e, sei anni dopo, l'ampio e maestoso tempio era condotto a termine.
Vederlo questo Santuario in sullo sfondo del viale, sembra un'apparizione di sogno che desta al nuovo pellegrino una sensazione di celeste fragranza e al devoto di tutti i giorni il dolce senso di ritrovarsi in un angolo il più caro della sua casa
(Tratto da http://www.mariadinazareth.it).

Notizie sul Santuario


domenica 12 luglio 2020

CINA, Shanghai - Nostra Signora della Cina


Apparizione di Dong Lu
Peiping - Cina

Tra giugno ed agosto dell’anno 1900

Nostra Signora della Cina

Donglu è a circa 40 km da Baoding, nella provincia dell'Hebei, ed è una delle attuali roccaforti della Chiesa cattolica sotterranea cinese. Si definisce "sotterranea" quella parte della Chiesa cinese che è in sintonia con il Santo Padre di Roma, mentre la Chiesa ufficiale cinese è controllata dal regime politico. La Chiesa sotterranea è attualmente perseguitata.

Nel 1900, durante la rivolta dei Boxer, ai 10.000 guerrieri che stavano attaccando il villaggio per sterminare i 700 cristiani lì raccolti, apparve nel cielo una bellissima Donna circondata da una luce celestiale.
I cattolici implorarono la Madonna di proteggerli dai nemici e di salvare la loro città dalla distruzione. Il sacerdote rincuorava ed esortava i fedeli dicendo che in quella circostanza l’unica cosa che si poteva fare era invocare la Madonna. Un giorno, durante uno scontro cruento, videro una Signora vestita di bianco, sfolgorante, apparire nel cielo sopra la chiesa. I guerrieri presero a spararle contro e ad insultarla senza alcun risultato. Gli invasori furono respinti ed i fedeli salvati. Durante lo stesso attacco, gli anziani e le donne che erano rimasti in chiesa a pregare, videro che l’immagine dell’Immacolata Concezione raffigurata su un dipinto che si trovava sull’altare a un certo punto scomparve, la tela divenne come un foglio bianco. Quando finalmente i Boxer si allontanarono e il villaggio fu salvo, l’immagine della Madonna ritornò come prima. Tutti quindi furono subito convinti che fosse stata proprio la Madonna ad andare sul fronte di battaglia per salvare il villaggio cattolico di Dong Lu. Finita la rivolta, una splendida chiesa è stata costruita per ringraziare la Madonna della protezione. Il pastore di quel tempo si procurò un'immagine dell'imperatrice vedova Ci Xi in abiti imperiali e la fece usare come modello per ritrarre la Madonna col Bambino. L'immagine è nella chiesa di Donglu, che è diventata una meta popolare di pellegrinaggio dal 1924. Il primo pellegrinaggio ufficiale è avvenuto nel 1929 e dal 1932 è così popolare che papa Pio XI lo ha approvato come santuario ufficiale della Madonna. Durante la Seconda guerra mondiale il santuario venne distrutto dai bombardamenti giapponesi del 1941. Dopo la rivoluzione cinese, i fedeli del luogo e di tutta la Cina decisero di ricostruire il tempio. In tre anni (1989-1992) i fedeli hanno ricostruito la nuova basilica della Madonna di Dong Lv che è lunga 67 metri, larga 18 metri e alta 43 metri, ingrandita più di uno terzo rispetto alla chiesa originale. Nel maggio 1992 la nuova basilica è stata consacrata e inaugurata ufficialmente. Ogni anno qui vengono accolti tanti pellegrini provenienti da tutte le parti, che sono particolarmente numerosi soprattutto il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice, Maria Aiuto dei Cristiani.


Il miracolo del sole a Donglu

Il 23 maggio 1995, alcuni pellegrini hanno testimoniato un altro fenomeno. Oltre 30mila cattolici dalla Chiesa sotterranea si erano radunati al santuario di Donglu per la Messa. Era la vigilia della festività di Maria aiuto dei cristiani, cui i cattolici cinesi sono molto devoti. Quattro vescovi della chiesa sotterranea concelebravano con quasi 100 sacerdoti. Improvvisamente, durante la preghiera iniziale e di nuovo durante la consacrazione, la gente ha visto il sole spostarsi da destra a sinistra, mentre nel cielo brillavano raggi luminosi di varie tonalità. Si riusciva a guardare il sole direttamente senza dover chiudere gli occhi: nel suo centro alcuni hanno visto la croce; altri la Sacra Famiglia; altri ancora la Madonna che tiene in braccio Gesù; altri, infine, l'Ostia Sacra. La gente, sconvolta dalla visione, è diventata improvvisamente consapevole dei propri peccati e ha iniziato a pregare, chiedendo perdono. Il fenomeno del sole che cambiava colore, avvicinandosi e poi ritirandosi mentre irradiava in varie tonalità, è durato circa 20 minuti.


giovedì 9 luglio 2020

Pagani (SA) - Madonna dipinta da S. Alfonso


L'AMORE ALLA MADONNA DI SANT'ALFONSO MARIA DE' LIGUORI

Fondatore dei Redentoristi, viene festeggiato il 1 agosto. Autore di testi teologici e spirituali, viene ricordato anche per sua profonda devozione alla Vergine Maria.

Il mese di agosto inizia con la memoria di un santo molto devoto della Vergine:
Alfonso Maria de’ Liguori.

Nato a Napoli il 27 settembre 1696 e morto a Nocera dei Pagani il 1º agosto 1787, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, i Redentoristi, è stato un autore molto prolifico di testi teologici e spirituali e anche di celebri canti, come Tu scendi dalle stelle.


Vi voglio parlare di questo grande santo anche perché di recente ho visitato la cittadina di Scala, sulla Costiera amalfitana, dove il 9 novembre 1732 egli diede inizio alla congregazione dei Redentoristi. Vicino alla casa dove ebbe origine l’ istituto c’ è una chiesetta al cui interno si trova la grotta dove il santo trascorreva molte ore in penitenza e in preghiera. In tali momenti, si legge in un’ iscrizione sulle pareti della chiesa, «più volte gli apparve la Madonna a confortarlo nelle numerose difficoltà e a suggerirgli preziosi consigli per la Regola del nuovo istituto». Anch'io mi sono fermato lì in preghiera, e ho affidato alla Madre di Dio ciascuno di voi, lettrici e lettori. C'è un’ atmosfera particolare in quel luogo, tanto che, si legge in un’ altra iscrizione, sant'Alfonso, alla fine della sua vita, provato dalla malattia e da tante difficoltà, soleva ripetere: «O mia cara grotta, mia cara grotta! Perché non posso più io ritornare alla tua ombra come in quei giorni felici, troppo presto passati?».


Sant'Alfonso è stato un grande devoto della Vergine. Ne è prova, in particolare, uno dei suoi libri più famosi, Le glorie di Maria, in cui manifesta l’ affetto, la confidenza, lo slancio filiale che lo legano alla Madonna. Ecco un piccolo esempio, tratto da una delle numerose preghiere che costellano il volume: «Madre di misericordia, poiché sei così compassionevole, poiché hai tanto desiderio di fare del bene a noi miserabili e di accontentare le nostre domande, io, il più misero di tutti gli uomini, ricorro oggi alla tua pietà, affinché tu mi conceda ciò che ti chiedo. Che gli altri ti domandino quel che vogliono: la salute del corpo, guadagni e vantaggi materiali; io ti chiedo, Signora, quelle cose che tu desideri da me, che più sono conformi e gradite al tuo sacro cuore. Tu fosti così umile; ottienimi dunque l’ umiltà e l’ amore degli scherni. Tu fosti così paziente nelle pene di questa vita; ottienimi la pazienza nelle contrarietà. Tu fosti tutta piena d’ amore verso Dio; ottienimi il dono del santo e puro amore. Tu fosti tutta carità verso il prossimo; ottienimi la carità verso tutti, particolarmente verso quelli che mi sono nemici. Tu fosti tutta unita alla volontà divina; ottienimi una totale conformità a tutto quello che Dio dispone per me. Tu insomma sei la più santa fra tutte le creature; Maria, fammi santo» (Tratto da Avvenire, di Don Antonio Rizzolo).

lunedì 6 luglio 2020

Brindisi, Jaddico (BR) - Santa Maria Madre della Chiesa


Il Santuario

Questa chiesa, come attualmente la vediamo, fu costruita negli anni 1963-65 ed è stata benedetta e dedicata a "Maria Madre della Chiesa" l’ 8 dicembre 1965, quattro ore dopo la chiusura del Concilio Vaticano II°, che aveva messo in risalto questo titolo. Il Vescovo di Brindisi l’ha elevata a SANTUARIO l’ 8 dicembre 1990. Esisteva in questa località, chiamata Jaddico, una chiesa che la storia riporta come frequentata assiduamente fino al 1777, che era appartenuta all'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme (da Brindisi le navi crociate partivano per la Terrasanta) poi terremoti, guerre o incuria della gente, andò distrutta. Non è facile affermare con certezza a quale epoca appartenga la chiesetta distrutta; ma un documento datato 1777 e conservato presso l'Archivio di Stato di Brindisi, apre uno spiraglio sulla sua storia.



Nel 1962 era rimasto di questo edificio sacro solo un muro fatiscente, quello che attualmente è incorporato nella nuova chiesa, con un un affresco raffigurante l'immagine della Beata Vergine Maria che cinge il Bambino e con la mano sinistra regge un gallo, da qui il nome alla contrada (Gallico, Jaddico in dialetto).
E’ ciò che rimane di un'antica chiesa, collocata ai margini della vecchia Via Traiana, unitamente ad alcuni segmenti di colonne barocche a tortiglione con capitello, di cui due sostengono l'attuale "mensa", ed un terzo è utilizzato oggi come base per l'ambone. Questo muro oggi è incorporato nel santuario dedicato alla Vergine Maria, Madre della Chiesa.

Qui, la notte del 27 maggio del 1963, l’antico affresco miracolosamente conservatosi sulla parete del rudere e raffigurante la Madonna col Bambino in braccio, si illuminò per l’ultima volta di luce soprannaturale, mentre un dolce profumo misterioso si liberava nell’aria primaverile. Alcuni testimoni di quell’episodio sono ancora vivi, e oggi raccontano la loro straordinaria esperienza nel numero di aprile di Ventisette, il foglio di informazione del santuario, redatto dai Padri Carmelitani Scalzi custodi del santuario. Tutto aveva avuto inizio nel 1962. La vigilia dell’Assunta, un cinquantenne vigile urbano di Brindisi, Teodoro D’Amici, portò per la prima volta dei fiori e dei lumini davanti a questa immagine. 

Fu spinto da un sogno, che si ripeté per tre volte. Sognava di trovarsi in quel luogo e di sentire una voce femminile insistente: "portami ceri e fiori". Altri sogni premonitori invitarono Teodoro e con lui la gente a venire a pregare di notte davanti a questo muro che per tredici volte si illuminò misteriosamente. Teodoro vide diverse volte il quadro animarsi, sentì più di qualche volta, in sogno o in preghiera davanti all’affresco, la voce della Madonna che l’ 8 settembre 1962 gli apparve dietro il muro con le mani allargate dalle quali partivano dei raggi luminosi. Molti furono i testimoni di questa come delle altre illuminazioni che si irraggiavano per tutta la campagna.
L’evento più clamoroso avvenne dunque il 27 maggio 1963, alle undici e mezzo di sera, quando tutta la zona, dopo un silenzio irreale, fu inondata di una luce intensissima che dalla chiesa, appena edificata, si alzava verso il cielo.


Ancora oggi il viaggiatore che si ferma a pregare a Jaddico è colpito dal particolare silenzio che si respira nel santuario, mentre il libro dei pellegrini posto all’ingresso raccoglie ad ogni ora del giorno e della notte le invocazioni alla Vergine e i ringraziamenti per le tante grazie ricevute, piccole o grandi che esse siano.
Teodoro D’Amici è morto tredici anni fa, il 15 luglio 1993, vigilia della festa della Madonna del Carmine.

Poche cose si sono sapute dei suoi rapporti con Maria. Quanti? Come? È un segreto che si è portato con sé. Ha voluto costruire questa chiesa a proprie spese almeno fino alla copertura, per ubbidire alla Madonna che sembra gli abbia chiesto di "coprire il muro", ha cercato e trovato poco lontano dell'acqua che la Madonna avrebbe chiamato "l'acqua mia", con la quale oggi ci possiamo bagnare davanti a un monumento sulla destra del piazzale antistante il Santuario. Ha pregato e fatto pregare soprattutto con il Santo Rosario.
Dal 1986 il Santuario è assistito dai Padri Carmelitani Scalzi che offrono a chi viene la loro spiritualità tesa alla contemplazione con Maria e come Maria. Una cittadella mariana ospita chi vuole andare a Gesù per mezzo di Maria in questo luogo di preghiera.
Il Santuario è aperto notte e giorno e sempre numerose sono le persone che vengono a pregare. Sono rari i pellegrinaggi di pullman, mentre è continuo l'afflusso di gente, soprattutto uomini, che silenziosamente sostano con le loro auto davanti al piazzale ed entrano per affidare al Signore i segreti del proprio cuore.