giovedì 7 gennaio 2016

Ave Maria

Noi tutti sappiamo, ce l'hanno insegnato i nostri genitori, che le parolacce non si devono ripetere e poi che non si deve fare pubblicità al “male” . . . neppure per denunciarlo, ma quando una persona che gode, incredibilmente, della stima incondizionata di molti ecclesiastici arriva a definire la Madre di Dio 

“una ruota del carro” 

non si può tacere. Queste cose le ha dette Enzo Bianchi della Comunità di Bose. 

In questi giorni poi un’altra affermazione infelice:

Si parlava dei rapporti dei Cattolici con i protestanti: [. . . ] “Tale via passa per un sincero riconoscimento da parte di noi cattolici del fatto che spesso, specialmente negli ultimi secoli, abbiamo contribuito a rendere Maria inaccettabile ai fratelli protestanti, 

onorandola in modo talvolta
esagerato e sconsiderato 

e soprattutto non collocando tale devozione dentro un quadro biblico ben chiaro che ne facesse vedere il ruolo subordinato rispetto alla Parola di Dio, allo Spirito Santo e a Gesù stesso” (Padre Raniero Cantalamessa - Ordine dei Frati Minori Cappuccini).

Noi del Gruppo di Filatelia Religiosa “Maria Santissima del Monte Carmelo” e di "Immaginette Mariane" preferiamo onorare e lodare così la Vergine Maria:

S. Luigi M. Grignion de Montfort: Tutta la terra è piena della sua gloria, particolarmente fra i cristiani, dai quali è scelta quale patrona e protettrice di parecchi regni, province, diocesi e città. Quante cattedrali consacrate a Dio, sotto il suo nome! Non c'è chiesa che non abbia un altare in suo onore; non regione, non contrada, dove non si trovi qualcuna delle sue miracolose immagini, davanti alle quali si guarisce da ogni male e si ottiene ogni bene. Quante confraternite e congregazioni in suo onore! Quanti istituti religiosi sotto il suo nome da sua protezione! Quanti confratelli e consorelle di tutte le pie associazioni, religiosi e religiose di tutti gli Ordini, pubblicano le sue lodi e annunciano le sue misericordie! Non c'è nemmeno un bambino che, balbettando l'Ave Maria, non la lodi. Non c'è un peccatore che, sebbene ostinato, non abbia in lei qualche scintilla di speranza. Non c'è neppure un solo demonio nell'inferno che, temendola, non la rispetti. Maria non è abbastanza conosciuta.
È dunque giusto e doveroso ripetere con i Santi: "DE MARIA NUMQUAM SATIS" . Maria non è stata ancora abbastanza lodata, esaltata, onorata, amata e servita. Ella merita più lode, rispetto, amore e servizio (Tratto dal "Trattato della vera devozione a Maria di S. Luigi M. Grignion de Montfort" n. 9 e 10).

San Massimiliano M. Kolbe: «Non temete di amare troppo la Madonna, perché non arriverete mai ad amarla come l’ha amata Gesù». 

San Bonaventura: «nessuno può essere mai troppo devoto della Beata Vergine»; «Bisogna guardarsi con diligenza dallo scemare minimamente l’onore dovuto a Maria… bisogna essere pronti a difendere i privilegi di Maria Santissima anche con pericolo della vita». 

Padre Pio: «Vorrei poterLa amare quanto merita, ma ricordati che tutti i Santi e gli Angeli insieme non possono degnamente amare e lodare la Madre di Dio». 

San Bernardo di Chiaravalle: «O Maria, Tu sei unica al mondo; tu non avesti mai nessuno prima di te che ti somigliasse, ed il mondo, durasse anche eternamente, non avrà mai l’uguale».
Aggiungo che Pio IX, nella Bolla con cui definì dogmaticamente l’Immacolata Concezione scrisse che Ella è «superiore a tutte le lodi del cielo e della terra… è il miracolo di Dio per eccellenza, anzi, il vertice di tutti i miracoli». 

Infine ecco l’inno alla Madonna con cui Dante
conclude la Divina Commedia:
“Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra ‘ mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate”.
(Par. XXXIII, 1-21)



Pubblichiamo un documento
con poesie, articoli e racconti
con l’intenzione di aiutare i lettori
ad immedesimarsi negli artisti
per donare a Maria il loro cuore (tratto dal sito 
http://www.it.josemariaescriva.info/)


Nessun commento:

Posta un commento