sabato 2 giugno 2018

Fermo (FM) - Icona della Beata Vergine, sec. XIII


L'Icona di Fermo della Beata Vergine Maria è venerata dal 1473,
ma risale al  XIII Sec.. E' custodita nel Duomo della città.
Duomo di Fermo

La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta in Cielo è il principale luogo di culto cattolico di Fermo, nelle Marche, chiesa madre dell'omonima arcidiocesi metropolitana.

La sua mole maestosa si eleva sul margine orientale del Girfalco, dove fu edificata in un'area che presenta un'interessante stratificazione di resti architettonici risalenti all'epoca romana e all'Alto Medioevo.

Durante gli scavi effettuati negli anni 1934-35 sotto il pavimento del duomo furono infatti messi in luce resti murari di età imperiale con laterizi recanti bolli dell'età di Antonino Pio, e più consistenti strutture murarie e pavimentali della basilica paleocristiana risalente al VI secolo. Quest'ultima era a tre navate divise in file di quattro colonne con presbiterio rialzato; delle decorazioni musive del pavimento rimane oggi in vista soltanto quella absidale, raffigurante due pavoni araldicamente disposti ai lati di un kantharos sormontato dal chrismon, motivo dipendente dalla cultura ravennate. L'antica basilica, ampliata al tempo del vescovo Lupo (826-844), venne distrutta nel 1176 da Cristiano di Magonza, per ordine del Barbarossa.


Duomo di Fermo

Cinquant'anni più tardi, la cattedrale veniva ricostruita da Giorgio da Como, come indica una lapide posta sulla facciata, recante la data 1227; dell'elegante struttura gotica rimangono oggi soltanto il prospetto e la torre campanaria. Intorno al 1781 l'arcivescovo Andrea Antonio Silverio Minucci fece demolire il resto della chiesa per ricostruirla, in un lasso di tempo di circa otto anni, in stile neoclassico su progetto di Cosimo Morelli con modifiche di L. Paglialunga.


Nel luglio del 1962 papa Giovanni XXIII la elevò alla dignità di basilica minore.

La facciata della cattedrale è in pietra d'Istria, scandita da sottili lesene, e presenta al centro un elegante portale con fasci di colonne scolpite, sormontato da un'ampia cuspide racchiudente la statua della Vergine: in asse è posto il grande rosone con dodici colonnine decorate con motivi tortili e a spina di pesce, desinenti in eleganti archi trilobati ravvivati da tessere musive policrome, opera dello scultore fermano Giacomo Palmieri (1348). Sulla cuspide del portale è il gruppo bronzeo dell'Assunta e Angeli, del 1758.

Il lato sinistro è occupato dalla torre campanaria, il cui inserimento in corrispondenza della navata laterale ha forse determinato la caratteristica asimmetrica della facciata, il cui culmine non corrisponde alla posizione del portale e del rosone.


Interno del Duomo
Le campane più antiche erano in ferro fin dal sec. VIII; si fusero in bronzo (rame e stagno in rapporto 4:1) con aggiunta di antimonio e piombo per rinforzare il suono. La loro benedizione era molto solenne e piena di segni, chiamata anche battesimo, in quanto simboleggiavano la voce di Dio. Sulla torre del duomo attualmente ci sono cinque campane, intonate per fare un concerto; sul tetto della cattedrale, troneggia dal 1423 la scultura di un gallo.

L'interno della cattedrale appare nella sua conformazione attuale alla ricostruzione neoclassica operata da Cosimo Morelli nel XVIII secolo. La chiesa è a tre navate separate da archi a tutto sesto ed ha un doppio transetto. La navata maggiore e il transetto sono coperti con volta a botte cassettonata, mentre le navate minori con cupolette, anch'esse cassettonate.

La navata centrale termina con la profonda abside, all'interno della quale si trova il presbiterio, rialzato di alcuni gradini rispetto al resto della chiesa, riformato dopo il Concilio Vaticano II. Alle spalle dell'altare maggiore barocco, in marmi policromi, al di sopra del coro ligneo, vi è il gruppo scultoreo dell'Assunzione di Maria in Cielo. Nella settimana di Ferragosto l'Altare Maggiore viene adornato da una splendida tovaglia realizzata per la festività della Madonna Assunta in Cielo realizzata presso il Monastero delle Monache Benedettine di Fermo dal 1914 al 1917. Il ricamo raffigura la processione che ancora oggi si svolge in occasione delle manifestazioni della Cavalcata dell'Assunta. Nella processione le diverse contrade offrivano in dono alla Vergine i frutti del loro lavoro.
Nella Cappella del Sacramento è custodito il ciborio bronzeo realizzato nel 1570-71 da Girolamo Lombardo. Nel transetto, a pavimento, si trova l'organo a canne Callido opus 398, costruito nel 1803 per la chiesa dell'Angelo Custode e collocato nella cattedrale nel 2003, anno in cui è stato restaurato da Michael Formentelli.
La cripta del Duomo di Fermo è ricca di reliquie di santi e di opere d'arte. Vi è un dipinto che raffigura lo Sposalizio della Vergine. La tela attribuita a Ubaldo Ricci si pensa sia stata realizzata intorno al 1698.
Concludiamo descrivendo la presenza di un Sarcofago paleocristiano. La manifattura realizzata nel IV secolo è stata riutilizzata come mensa d'altare. L'opera si compone di quindici figure, realizzate con la tecnica dell'altorilievo, disposte con molta cura e precisione nella nicchia centrale il Cristo Logos riceve da Caino e Abele le primizie del frutto del loro lavoro. Le scene scolpite nelle due nicchie di sinistra fanno riferimento al miracolo di San Pietro che resuscita Tabita. Nella prima nicchia San Pietro accompagnato da un messo incontra le compagne di Tabita, nella seconda il Principe degli Apostoli stringe la mano della resuscitata. Nella prima nicchia di destra appaiono i soldati a guardia della prigione di San Pietro. Nella seconda nicchia di destra L'Angelo tenendo per mano San Pietro lo porta via dal carcere. (Articolo tratto da Wikipedia)



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