giovedì 9 luglio 2020

Pagani (SA) - Madonna dipinta da S. Alfonso


L'AMORE ALLA MADONNA DI SANT'ALFONSO MARIA DE' LIGUORI

Fondatore dei Redentoristi, viene festeggiato il 1 agosto. Autore di testi teologici e spirituali, viene ricordato anche per sua profonda devozione alla Vergine Maria.

Il mese di agosto inizia con la memoria di un santo molto devoto della Vergine:
Alfonso Maria de’ Liguori.

Nato a Napoli il 27 settembre 1696 e morto a Nocera dei Pagani il 1º agosto 1787, fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, i Redentoristi, è stato un autore molto prolifico di testi teologici e spirituali e anche di celebri canti, come Tu scendi dalle stelle.


Vi voglio parlare di questo grande santo anche perché di recente ho visitato la cittadina di Scala, sulla Costiera amalfitana, dove il 9 novembre 1732 egli diede inizio alla congregazione dei Redentoristi. Vicino alla casa dove ebbe origine l’ istituto c’ è una chiesetta al cui interno si trova la grotta dove il santo trascorreva molte ore in penitenza e in preghiera. In tali momenti, si legge in un’ iscrizione sulle pareti della chiesa, «più volte gli apparve la Madonna a confortarlo nelle numerose difficoltà e a suggerirgli preziosi consigli per la Regola del nuovo istituto». Anch'io mi sono fermato lì in preghiera, e ho affidato alla Madre di Dio ciascuno di voi, lettrici e lettori. C'è un’ atmosfera particolare in quel luogo, tanto che, si legge in un’ altra iscrizione, sant'Alfonso, alla fine della sua vita, provato dalla malattia e da tante difficoltà, soleva ripetere: «O mia cara grotta, mia cara grotta! Perché non posso più io ritornare alla tua ombra come in quei giorni felici, troppo presto passati?».


Sant'Alfonso è stato un grande devoto della Vergine. Ne è prova, in particolare, uno dei suoi libri più famosi, Le glorie di Maria, in cui manifesta l’ affetto, la confidenza, lo slancio filiale che lo legano alla Madonna. Ecco un piccolo esempio, tratto da una delle numerose preghiere che costellano il volume: «Madre di misericordia, poiché sei così compassionevole, poiché hai tanto desiderio di fare del bene a noi miserabili e di accontentare le nostre domande, io, il più misero di tutti gli uomini, ricorro oggi alla tua pietà, affinché tu mi conceda ciò che ti chiedo. Che gli altri ti domandino quel che vogliono: la salute del corpo, guadagni e vantaggi materiali; io ti chiedo, Signora, quelle cose che tu desideri da me, che più sono conformi e gradite al tuo sacro cuore. Tu fosti così umile; ottienimi dunque l’ umiltà e l’ amore degli scherni. Tu fosti così paziente nelle pene di questa vita; ottienimi la pazienza nelle contrarietà. Tu fosti tutta piena d’ amore verso Dio; ottienimi il dono del santo e puro amore. Tu fosti tutta carità verso il prossimo; ottienimi la carità verso tutti, particolarmente verso quelli che mi sono nemici. Tu fosti tutta unita alla volontà divina; ottienimi una totale conformità a tutto quello che Dio dispone per me. Tu insomma sei la più santa fra tutte le creature; Maria, fammi santo» (Tratto da Avvenire, di Don Antonio Rizzolo).

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