STORIA DELL'AFFRESCO MARIANO
La bellissima e antica effigie della Madonna di Cotrino
La realtà storica del Santuario di Cotrino si fonda sulla presenza di una meravigliosa effigie della Vergine Maria. Si tratta di una stupenda icona di epoca bizantina che, dopo vari rimaneggiamenti e soprattutto dopo il restauro ultimato nel settembre del 1965, mostra ai devoti e ai tanti pellegrini il volto tenero di una Madre con in braccio il suo Bambino (Madre della tenerezza o glicofilusa), in un atteggiamento mirabilmente affettuoso, espresso dal contatto delle guance. Gli occhi a mandorla della Vergine sono rivolti verso il pellegrino, riflettendo uno sguardo amoroso e profondamente materno, quasi a voler indicare la possibilità anche per lui di essere partecipe di tanta intimità e amorevolezza. Il capo della Vergine e del Bambino sono ornati della sacra aureola. Il Bambino ha lo sguardo rivolto verso la Madre, ma con la sua mano destra, in un atteggiamento benedicente, esorta il devoto a lasciarsi afferrare dalla stupenda atmosfera orante e amorosa, creata dai due protagonisti. Probabilmente, le attuali linee di contorno, vistosamente artefatte, e le campiture di colore, impoverite o distrutte, conservano solo una vaga memoria della originaria stesura, dei cui ripetuti rifacimenti hanno risentito in particolare i tratti somatici dell’icona. Ad uno sguardo d’insieme, tuttavia, è possibile ancora oggi rendersi conto della maestosità artistica e del grande valore dell’immagine mariana di Cotrino. Anche se essa non è isolata nel suo genere, ricollegandosi, per i suoi tratti e caratteristiche, alle tantissime Madonne di stile bizantino, presenti in terra d’Otranto ad opera dei monaci basiliani, quella di Cotrino è, tuttavia, un’immagine insigne e peculiare, a motivo della sua storia e della sua grande devozione da parte del popolo di Latiano e delle popolazioni limitrofe.
I ritocchi e i vari rimaneggiamenti, subiti dall’effigie lungo i secoli, sono testimoniati dall’immagine su tela, conservata nel coro del monastero e realizzata dal pittore Salvatore Murra (1909-1972), su cui si legge la seguente iscrizione: Effigie Madonna di Cotrino ritratta dall'affresco prima dello stacco e del restauro operati nel 1965. E, infatti, le pratiche per il restauro del prezioso affresco furono avviate nel 1961 dall'allora priore padre Alacrino Velocci e proseguite dal successore, il padre Filippo Agostino, sotto la direzione del sorprintendente di Bari, il dott. Francesco Schettini. Nel 1965 la soprintendenza di Bari inviò un tecnico per operare lo stacco dell'immagine dall'abside e portarla a Bari per gli opportuni interventi. Dopo vari mesi di pazienti lavori, e precisamente nel settembre 1965, l'immagine originale della Vergine, applicata su tela e liberata dalle sovrastrutture posteriori, riappare in tutto il suo primitivo splendore, e viene, quindi, ricollocata nel suo posto originario. Però, in seguito, si preferì sostituire l'originale con una copia perfetta, realizzata dal padre Agostino Caputi, che ancora oggi è collocata sulla parete centrale del presbiterio dell'antico santuario. In seguito alla costruzione del nuovo Santuario, nell'anno 1992, l'affresco originale restaurato e incorniciato in una preziosa cornice bronzea, realizzata dall'artista Carmelo Conte, venne posizionato sulla parete centrale del presbiterio. Le dimensioni del tutto sproporzionate rispetto alla parete e all'intera struttura della nuova chiesa, nonché l'architettura del tutto moderna, rendevano necessaria la realizzazione di un'immagine armoniosa con l'insieme architettonico. E fu così che nel 2006, invece dell'affresco, prendeva posto nel Santuario l'artistico mosaico, raffigurante la Vergine di Cotrino, realizzato dall'artista Alessia Cataldo della ditta Domus Dei di Roma (tratto dal sito http://www.santuariodicotrino.it/).
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