Affresco di Stefano Maria Legnani, sec. XVIII |
Nel XV secolo il monte sopra Varese era una distesa di boschi e radure selvagge, con qualche casupola e alcune grotte, dove trovava riparo chi voleva dedicarsi a una vita di meditazione e solitudine ai piedi dell'antico Santuario. A questa comunità si aggiunse, intorno al 1450, un'orfana quindicenne di Verbania, Caterina Moriggi, decisa a votare la propria vita alla preghiera. Sopravvissuta alla peste, Caterina accolse nel 1454 un'altra giovane fedele, Giuliana Puricelli da Verghera di Samarate, iniziando con lei un'intensa attività di preghiera e assistenza ai pellegrini, che salivano al Santuario sempre più numerosi. In particolare al pellegrino assetato veniva offerta l'acqua ristoratrice, secondo una tradizione ancor'oggi rispettata.
Il 10 novembre 1474 Papa Sisto IV, su richiesta delle due donne, concesse l'autorizzazione a costruire il monastero. Il 10 agosto 1476 le romite divennero monache con la professione di fede, osservando la Regola di Sant'Agostino, le Costituzioni dell'Ordine di Sant'Ambrogio di Nemus e ottenendo il diritto di celebrare l'ufficio liturgico secondo il rito ambrosiano. Caterina morì il 6 aprile 1478 e alla guida del monastero le successe Benedetta Biumi. Il monastero, costruito grazie alla munificenza dei Visconti, crebbe d'importanza e le monache aumentarono di numero. Fu aperta una scuola, poi trasformatasi in collegio.
Nel 1798 la Repubblica Cisalpina tolse alle monache il riconoscimento religioso e si dovette attendere il 1822 per ripristinare il monastero e il collegio. Nel 1969, infine, la scuola fu soppressa definitivamente, restituendo alle Romite l'originaria identità di contemplative in regime di stretta clausura.
Attualmente le romite sono una quarantina, coltivano gli orti e allevano animali da stalla. Nel 1969 è nato il laboratorio di restauro sotto la guida di Carlo Alberto Lotti dove le madri operano per salvare dalla rovina preziose opere d'arte, bisognose di particolari cure. Alcune di loro studiano e preparano la liturgia e il Canto Ambrosiano, altre seguono con costanza il lavoro d'archivio e di biblioteca.
Annesso al Monastero è stato creato un Centro di Spiritualità per chi desidera vivere qualche ora o giorno di preghiera o di silenzio. Con questo servizio le Romite offrono la possibilità di un incontro con Dio nella preghiera.
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