Chiesa di Santa Maria del Carmine
«Li Ill.mi Sig.ri rettori ordinano dopo lunghissime contese
tra la città et Scola da l'una, et li PP. del Carmine dall'altra, che si levi
la Madonna d'essi dalla Chiesa, e vi sia solo quella di S. Luca».
Così annotava nei suoi diari G. Battista Bianchi il 20
genaro 1627.
È una nota curiosa che indica come i fedeli della chiesa del Carmine, e non solo quelli del rione, non volessero perdere la loro identità che si identificava nella devozione popolare alla venerata immagine della Madonna delle Brine.
Il Cielo non era favorevole perché abbondava di piogge od era avaro delle medesime, ed ecco tre giorni di processioni e di suppliche tanto da ottenere la desiderata pioggia o serenità.Già alla fine del secolo scorso si temeva che il quartiere perdesse la sua identità perché andava scomparendo anche il dialetto proprio del rione.
Oggi che si può dire: solo la chiesa è rimasta lì, rinserrata tra le vecchie case conservando la sua autenticità.
I Carmelitani a Brescia
Probabilmente ha loro affidato una chiesetta dedicata all'Annunciazione. I frati incontrarono subito il favore della popolazione e del Comune soprattutto per la loro opera di assistenza agli appestati dell'epidemia scoppiata solo dopo due anni dalla loro venuta a Brescia in cui si distinsero per la loro abnegazione e carità.
La presenza dei Frati al Carmine fu continua, sia pure con alterne vicende, con momenti di gloria tanto che nel piccolo e disagiato monastero si tennero dei capitoli generali.
La storia ottocentesca si disperde in una serie infinita di pratiche burocratiche che vedono protagonisti Municipalità, Demanio, Curia, Ministeri del Culto e della Pubblica Istruzione. I locali del vecchio convento vengono adibiti a carcere giudiziario e ad istituto scolastico. La Chiesa viene officiata da un Rettore.
Dopo alcuni anni di chiusura della Chiesa nel 1981 arrivano, in qualità di custodi, i Padri Maristi, già presenti e operanti a Brescia da alcuni decenni. (Tratto dal sito web http://web.tiscali.it/chiesacarminebs/index2.htm)
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