Anna, donna del silenzio,
Madre della speranza
(Ed. Albizzati Luigi, fine '800) |
Il nome Anna deriva dall'ebraico e vuol dire grazia, beneficenza.
La vita, la figura e le opere terrene di Sant'Anna ci sono poco note dalle fonti ufficiali. Potremmo osare dire che siano quasi coperte da un velo che tende a far risaltare solo l’importanza del concepimento di Maria. Non troviamo sue notizie nei Vangeli se non negli Apocrifi che con perizia raccontano di questa grande donna e del suo sposo.
La vita, la figura e le opere terrene di Sant'Anna ci sono poco note dalle fonti ufficiali. Potremmo osare dire che siano quasi coperte da un velo che tende a far risaltare solo l’importanza del concepimento di Maria. Non troviamo sue notizie nei Vangeli se non negli Apocrifi che con perizia raccontano di questa grande donna e del suo sposo.
A queste fonti si è rifatta la tradizione e perfino la Chiesa ha accettato tali notizie (così come accadde per l’Assunzione di Maria ed altri episodi della vita di Cristo o della Madonna. La stessa via Crucis trae spunto da episodi apocrifi). È il protovangelo di Giacomo a trasmettere la più grande mole di notizie sulla Santa, sulla sua vita e soprattutto sull'infanzia di Maria. Certo è che la Santa visse tra il primo secolo avanti Cristo e il primo dopo Cristo.
Di Anna e Gioacchino c’è nota per bocca di Sant’Andrea Cretense la fanciullezza che trascorreva nel rispetto della Legge Divina e dell’onestà. Seguendo il racconto dell’Amodei sappiamo che lo sposalizio tra i due giovani avvenne all’età di 20 per Gioacchino e 16 per Anna.
L’episodio più duro per i due sposi fu sicuramente la cacciata dal tempio di San Gioacchino. Entrambi però, pur nello sconforto e nel pianto, si rivolsero al Padre e a Lui impetrarono la grazia…si abbandonarono con fede nelle Sue braccia.
In preda alla vergogna e spaventato dalla colpa di cui lo si accusava, Gioacchino fuggì nel deserto e andò ad abitare tra i pastori.
Anna, tornata a Nazareth, pregava incessantemente Dio di soccorrerla in tale momento.
Il brutto momento fu la prova che Dio gli inviò, e superatela egregiamente furono entrambi visitati dall’Angelo Gabriele che gli annunciava una prossima gravidanza.
Per cercare di narrare la vita della nostra Patrona, e soprattutto per riuscire a riordinare il gran numero di dati che riscontriamo nei testi apocrifi e per avere una visione quanto più vicina a ciò che è la tradizione ecclesiastica, ci rifaremo al testo del Padre Francescano Nicolò Monaco e Amodei del Burgio “ Il trionfo della fecondità vita dei Santissimi Patriarchi Gioacchino ed Anna”1688(a questo testo ci rifaremo anche per la cronaca dell’arrivo delle Sacre Reliquie a Castelbuono). L’autore ci propone una complessa discendenza dei patriarchi Anna e Gioacchino che diparte dal comune “tronco” di Jesse. Non ci dilungheremo ad analizzare la genealogia perché è opera ardua, complessa e tuttora dibattuta.
(Ed. Cuzzeri Roma, inizio '900) |
Segnaleremo comunque la presenza nella famiglia di Sant'Anna di Sant'Elisabetta (figlia della sorella) che poi genererà Giovanni Battista e che è menzionata nel Vangelo. Per i più curiosi inseriremo l’immagine presente sullo stesso testo.
Di Anna e Gioacchino c’è nota per bocca di Sant’Andrea Cretense la fanciullezza che trascorreva nel rispetto della Legge Divina e dell’onestà. Seguendo il racconto dell’Amodei sappiamo che lo sposalizio tra i due giovani avvenne all’età di 20 per Gioacchino e 16 per Anna.
Anna visse la sua vita come donna del suo tempo, o meglio come donna credente del suo tempo. È forse questo l’esempio più grande che ella ci offre. Spesso siamo indotti a pensare a questa coppia di sposi come qualcosa di avulso dalla realtà… invece essi erano parte integrante della loro comunità e vivevano secondo usi e costumi del tempo imprimendo però alle loro azioni quello speciale marchio che solo la vera Fede è capace di dare.
Non fu così un calvario per Anna il dover accettare la sua sterilità. Lei confidava nel Signore così come il suo sposo. La gente malignava su questa coppia sterile, consigliavano a Gioacchino di aver prole con la schiava…ma egli, santo, rifiutava per amore della moglie.
L’episodio più duro per i due sposi fu sicuramente la cacciata dal tempio di San Gioacchino. Entrambi però, pur nello sconforto e nel pianto, si rivolsero al Padre e a Lui impetrarono la grazia…si abbandonarono con fede nelle Sue braccia.
Era infatti andato Gioacchino a sacrificare al tempio per la solennità dei Tabernacoli, ma i ministri del culto rifiutarono l’offerta dell’uomo poiché non poteva essere mista a quella dei fertili e degli uomini con prole. L'Amodei assegna ai due gli anni 60 e 64.
In preda alla vergogna e spaventato dalla colpa di cui lo si accusava, Gioacchino fuggì nel deserto e andò ad abitare tra i pastori.
Anna, tornata a Nazareth, pregava incessantemente Dio di soccorrerla in tale momento.
Il brutto momento fu la prova che Dio gli inviò, e superatela egregiamente furono entrambi visitati dall’Angelo Gabriele che gli annunciava una prossima gravidanza.
(immaginetta di fine '800) |
Vuole la tradizione che l’incontro dei due avvenne in modo miracoloso presso la porta Aurea di Gerusalemme.
Passarono nove mesi ed ecco che la Regina del cielo nacque tra le mura di una piccola casa di Nazareth. quaranta giorni dopo la nascita le fu imposto il nome di Maria.
Passarono nove mesi ed ecco che la Regina del cielo nacque tra le mura di una piccola casa di Nazareth. quaranta giorni dopo la nascita le fu imposto il nome di Maria.
Quando la bambina ebbe compiuto 3 anni fu offerta al tempio ed ivi rimase per gran tempo. Sant'Anna e San Gioacchino spesso vi si recavano a trovarla.
Si dice che all'interno del tempio sotto l’attenta guida della profetessa Anna (che ritroveremo nella presentazione al tempio di Gesù), Maria tesse il grande velo che poi si squarcerà, come il cuore di Maria, quando Gesù muore sulla croce.
A quattordici anni Maria fu condotta in sposa a San Giuseppe e i genitori ovviamente erano presenti.
Sempre secondo Amodei la Santa ebbe la fortuna e il dono di vedere l’infante Gesù su cui riversava l’amore di cui solo le nonne sono capaci.
Sant’Anna e San Gioacchino morirono molto anziani e secondo la tradizione l’una morì di Martedì l’altro di Domenica alla presenza di Gesù, Maria e Giuseppe. (articolo tratto da https://santanna.wordpress.com/)
Sempre secondo Amodei la Santa ebbe la fortuna e il dono di vedere l’infante Gesù su cui riversava l’amore di cui solo le nonne sono capaci.
Sant’Anna e San Gioacchino morirono molto anziani e secondo la tradizione l’una morì di Martedì l’altro di Domenica alla presenza di Gesù, Maria e Giuseppe. (articolo tratto da https://santanna.wordpress.com/)
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