Il sito è dedicato a tutte le raffigurazioni (immaginette e cartoline) della Madonna con i suoi diversi titoli. Il titolo è quell’attributo che viene conferito dai cristiani alla Vergine Maria, per invocare il suo nome oppure per indicare alcuni suoi caratteri. I titoli trovano origine, soprattutto, nei miracoli fatti dalla Vergine, nei luoghi dove si sono verificate le diverse apparizioni e nei particolari attributi iconografici.
A 60 km da Buenos Aires (Argentina) si trova la cittadina di Lujan che deve la sua fama alla miracolosa immagine della SS. Vergine, venerata nel più grande santuario mariano dell'Argentina.
Verso il 1630 un portoghese pensò di edificare nella sua proprietà una cappella alla Madonna. Scrisse ad un suo amico residente in Brasile, di procurargli un'immagine della Vergine e di mandargliela col primo piroscafo transitante sul fiume La Plata. Ricevuto il pacco con l'effigie, si accinse a portarla nella sua proprietà, sita nel Tucuman dove egli sarebbe rimasto.
Durante il tragitto, lungo il fiume Lujan, accadde che il carro trainato dai due buoi e che doveva raggiungere la città, si fermò e rimase immobile, nonostante tutti gli sforzi per farlo andare avanti. Tutti capirono che la Vergine voleva essere onorata in quel luogo. Ebbe così inizio la devozione dei fedeli, prima in una cappella, poi in una chiesa, per giungere fino all'attuale grandiosa basilica.
La statua in terracotta è piccola ed è circondata da un nimbo ovale attraversato da raggi. Un manto azzurro copre tutta l'effigie. La miracolosa immagine è custodita in una teca d'argento in un tronetto, dietro l'altare maggiore.
Reca gli stemmi delle tre nazioni protette: Argentina, Paraguay e Uruguay. I pellegrini giungono da tutto il continente sudamericano e superano ogni anno i quattro milioni. La grande basilica che domina la cittadina è in stile gotico con annesso un ricco museo di storia e di arte religiosa.
Preghiera alla Madonna di Lujan
Riportiamo una stupenda preghiera dedicata alla Vergine di Luján", composta dal Cardinale argentino Eduardo Pironio, il 14 settembre 1997:
"Vergine di Luján, Madre dei poveri e degli umili, di quelli che soffrono e sperano: Tu che hai scelto questo luogo, nella immensità silenziosa della Pampa argentina, per ascoltare le nostre suppliche, rasserena i nostri cuori e parlaci del tuo Figlio: "il Salvatore di ieri, di oggi e di sempre". Questo luogo semplice è il cuore spirituale del nostro popolo.
Oggi giungiamo a Te, un piccolo gruppo di discepoli, apostoli e testimoni del tuo Figlio… Veniamo da lontano e da vicino. Siamo volti differenti e culture differenti, con una lingua diversa, ma ci comprendiamo nella stessa Parola del tuo Figlio che dice a ciascuno: "Ecco tua Madre"; e così ti sentiamo, Maria, come Madre e Signora nostra. Ti chiediamo solamente che ci guardi e ci ascolti.
Abbiamo molte cose da dirti, tante pene da raccontarti, tante grazie da chiederti. Per noi, per i nostri paesi, per le nostre Chiese locali. Ma ci manca il tempo e ci mancano le parole. Ci basta essere arrivati fin qui e guardarti e sapere che tu ci guardi e ci cambi. Siamo giovani e adulti, uomini e donne che desiderano vivere la Chiesa nel cuore del mondo, come il Tuo Figlio ci chiede. Impegnati nel tempo che oggi ci è dato, vogliamo vivere con fedeltà serena, forte e umile, uniti ai nostri Pastori Vescovi e Sacerdoti - ai Religiosi e a tutti i fedeli laici nella comunione della Chiesa missionaria.
Noi siamo segnati dal fuoco dello Spirito Santo e inviati nuovamente dal tuo Figlio per annunciare a tutte le genti la Buona Notizia del Regno: l’amore del Padre. Abbiamo penetrato con la fede il mondo in cui viviamo e ci siamo impegnati a fare, dal cuore della Chiesa-comunione, un dialogo e un cammino di salvezza. Avvertiamo le sfide di questo secolo che sta finendo e le speranze che ci offre quello nuovo.
Vergine di Luján, Madre di Gesù e Madre nostra: oggi deponiamo nel tuo cuore le nostre inquietudini e le nostre speranze, i nostri dolori e le nostre gioie. Vogliamo offrirti la nostra povertà, la nostra preghiera, la nostra gioia, la nostra speranza, il nostro amore per la Chiesa inserita nel mondo come sacramento universale di salvezza. Tu sai bene di che cosa abbiamo bisogno: un grande spirito contemplativo per comprendere la povertà degli uomini e il dolore dei popoli, una grande disponibilità ad accogliere la Parola di Dio e a metterla in pratica, una serena fortezza per abbracciare la Croce del tuo Figlio e una capacità piena di gioia nell’impegno a servizio dei nostri fratelli.
Vogliamo amare intensamente la Chiesa e vivere in comunione profonda con i nostri Pastori. Che siamo oranti e missionari. Che sappiamo accogliere la Parola di Dio e contemplarla, metterla in pratica e comunicarla con il fuoco dello Spirito.
Maria Santissima, aiutaci ad essere fedeli alla nostra ora. È un’ora "drammatica e magnifica", piena di sfide e di speranze. C’è bisogno di fedeli laici che vivano la santità del proprio Battesimo e l'impegno apostolico della Cresima, che vivano con semplicità quotidiana il Mistero pasquale, che non abbiano paura della Croce né del martirio. Che solamente vivano con la gioia della santità nella comunione missionaria della Chiesa.
Grazie, o Madre e Signora di Luján, per averci ricevuti oggi nella tua casa, per averci guardato e ascoltato, per averci parlato e irrobustito, per averci insegnato a essere Chiesa. Ora noi torniamo sereni e forti, pieni di gioia e di speranza. Torniamo alle nostre case, ai nostri paesi, alle nostre Chiese locali, con la certezza che ci danno queste parole del tuo Figlio: "Ecco tua Madre" , e portiamo nel cuore la gioia di ripetere con te a Gesù Cristo - quello di ieri, di oggi, e quello di sempre - queste tue parole: "Sono la serva del Signore, si faccia in me secondo la Tua Parola".
E ora torniamo a casa portando con noi la tua presenza di Madre che ci dice: "Fate quello che vi dirà". Così ci impegniamo e così sia. Amen!".
STORIA Ecco la storia di questa immagine della Madonna: Nel 1629 il portoghese, Don Antonio Ferías de Sáa, proprietario di una fattoria nella località di Sumampa, della giurisdizione di Cordoba del Tucumán, chiese all’amico marinaio Juan che le portasse dal Brasile un’immagine dell’Immacolata Concezione per erigere una cappella. Dal Brasile inviarono due statuette in terracotta, imballate in due casse di legno: una raffigurava l’Immacolata Concezione ed è la Vergine che attualmente si venera nel Santuario di Luján; l’altra rappresentava la Madre di Dio, traslata poi a Cordoba.
Al porto, le due scatole vengono caricate su una delle carovane dirette a Viejo e a Cordoba. È il mese di maggio. La carovana, dopo due giorni di cammino, si ferma presso il rio Luján per trascorrere la notte. Allo spuntare del sole, il cocchiere della carovana rilegò i buoi al carro, spingendoli a camminare. Ma non muovevano un passo, neppure se percossi. Pensarono di alleggerire il carico. Levarono le due casse. E i buoi ripresero a camminare. Rimisero le casse e i buoi si fermarono. È evidente che l’ostacolo erano le casse. Non mancò un’ulteriore prova: ne tolsero una e il carro stava fermo, la sostituirono con l’altra e i buoi ripresero a camminare senza difficoltà. A questo punto chiesero a Juan il contenuto delle scatole. Così la statua dell’Immacolata Concezione fu trasportata alla fattoria di Rosende, mentre l’altra proseguiva per Cordoba.
Il padrone della fattoria s’impegnò a costruire una modesta cappella, affidandone la guardia ad un suo servitore. Nel giro di poche ore la notizia isi diffuse tra il popolo e la cappella divenne meta di devozione. La statua vi rimase per oltre 40 anni. Gli affari economici, però, subirono delle perdite sia per la negligenza degli operai che per la chiusura della strada per Cordoba. In quanto, sovente, su questa strada si verificavano delle rappresaglie a causa della Cappella perché le autorità ecclesiastiche non si esprimevano sui prodigi che la Vergine compiva.
Nel 1671 Doña Ana de Matos, padrona di un’altra fattoria, sempre nei pressi del rio Luján chiese a Juan Oramas di venderle la statua. Perché la sua fattoria si presentava come luogo più sicuro e più transitato. Così avvenne. Ma il giorno seguente, Doña Ana non trovò la statua al suo posto. Era ritornata nella vecchia cappella. Raccontò l’accaduto alle autorità ecclesiastiche. Si recarono sul luogo e in processione la riportarono alla fattoria de Matos. Si è giunti alla costruzione di questa Basilica dopo aver eretto una seconda cappella, terminata nel 1685, nella terra di Doña Ana. Poiché non era abbastanza capiente nel 1754 si gettarono le fondamenta del Tempio. Nel dicembre del 1871 si ebbe il primo pellegrinaggio ufficiale. L’8 maggio del 1887 l’incoronazione di Nuestra Señora de Luján, concessa da Leone VIII. E il 15 maggio si mise la prima pietra per la costruzione della basilica. Nel 1890 cominciarono i lavori. Nel frattempo, nel 1893, Luján viene dichiarata città. Nel 1930 l’Immacolata Concezione di Luján è dichiarata Patrona dell’Argentina, Uruguay e Paraguay.
La statua in ceramica incominciò presto a rovinarsi, così il vescovo decise di proteggerla con un abito di argento che le dà la forma triangolare. Della statua originale si vedono solo il viso e le mani giunte.
A Roma, nella chiesa di Santa Maria Addolorata a Piazza Buenos Aires, nel quartiere Trieste, in piazza Buenos Aires, viene venerata questa Madonnina!
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