lunedì 22 ottobre 2018

Biella (BI) - Madonna nera di Oropa


La Madonna Nera di Oropa, collocata all’interno del Saccello, anche oggi, come da tanti secoli continua ad accogliere i pellegrini che vengono a pregare al Santuario. 
La statua lignea, alta mt 1,32, rappresenta la Madonna nel mistero della presentazione del Bambino al Tempio e della sua Purificazione. Infatti il Bambino reca la colomba e la Vergine stende il braccio destro con la palma della mano a racchiudere le monete dell’offerta. (Il prezioso pomo in oro, sormontato dalla croce tempestata di diamanti, che porta ora è un oggetto votivo posteriore).
I suoi tratti e l’espressione del volto, come pure il drappeggio delle vesti richiamano caratteri arcaici ed orientali. Anche l’espressione del Bambino, che non ha tratti infantili ma di un piccolo uomo, richiama le antiche icone. Secondo la tradizione, la statua venne portata da Sant'Eusebio dalla Palestina nel IV secolo d.C. mentre fuggiva dalla furia della persecuzione ariana; adoperandosi per la diffusione della devozione mariana, Sant'Eusebio avrebbe nascosto la statua tra le rocce dove ora sorge la Cappella del Roc, costruita nella prima metà del Settecento dagli abitanti di Fontainemore, località valdostana ancora oggi fortemente legata al Santuario dall'antica processione che si snoda ogni cinque anni tra i monti che separano le due vallate. Il manto blu, l'abito e i capelli color oro fanno da cornice al volto dal sorriso dolce e austero. E’ stato constatato che sul viso della Madonna e del Bambino, non si posa mai la polvere. Il fatto è attestato pubblicamente da prove periziali, tra cui quella del can. Agostino Penna. 

La statua, nonostante i secoli, non presenta alcun segno di logoramento. Il suo piede, nonostante l’uso di essere toccato ripetutamente dai pellegrini, anche con oggetti ricordo, non presenta segni di usura. 
Nel 1621 furono fatti due tentativi, in tempi diversi, per trasportare la Sacra Statua in località più vicina a Biella; uno dalla parte di Cossila, l’altra verso Pralungo. Ma tutte e due i tentativi fallirono: a poca distanza dal Santuario la Statua diventò così pesante che i portatori non poterono continuare il trasporto. Perdette il peso straordinario solo quando si accinsero a riportarla al suo primitivo sacello.
Fino a poco tempo fa, sul capo della Madonna vi erano posate tre corone, omaggio delle secolari incoronazioni e tanti preziosi gioielli ornavano il suo petto.
La devozione alla Madonna di Oropa è sempre molto sentita. Tanti fedeli della Diocesi di Biella e dalle diocesi vicine, ogni anno, salgono con i loro Parroci, per esprimere, con solenni processioni, la loro fede e l’amore per la Madre di Dio.
La storia del santuario racconta anche di persone illustri, civili, politiche e religiose, che hanno lasciato la testimonianza del loro passaggio:
Il Beato Giovanni Paolo II fu a Oropa il 16 luglio 1989 in visita ufficiale. Altri futuri papi, ancora cardinali, visitarono il Santuario: I cardinali Acchille Ratti, Angelo Roncalli, Albino Luciani, Giovanni Battista Montini, Joseph Ratzinger.
Anche molti santi si recarono ai piedi della Madonna nera tra cui si ricordano: San Giovanni Bosco, San Giuseppe Benedetto Cotolengo, Santa Maria Domenica Mazzarello, il Beato Michele Rua, la Beata Anna Michelotti, La Beata Teresa Grillo, San Guido Maria Conforti, il Beato Luigi Maria Monti. (Articolo tratto dal sito http://www.reginamundi.info/)


Preghiera alla Madonna di Oropa
Che si recita ogni giorno nel Santuario

O Madre di Dio e Madre nostra Maria, 
che hai scelto la Conca di Oropa 
per collocarvi la tua prodigiosa immagine, 
strumento della Divina Misericordia 
per i molti che ti invocano:
continua la tua materna assistenza a favore di noi, 
del popolo cristiano e dell’umanità tutta.
Sostienici 
perché la nostra testimonianza 
dilati il Regno di Dio, 
nella Chiesa, nella famiglia, 
nella scuola nella società. 
Conforta i giusti nel divino servizio, 
conduci a penitenza i peccatori, 
ottieni consolazione agli afflitti e salute agli infermi.
La tua materna bontà avvalori la nostra preghiera 
per coloro che ci hanno preceduto nella via dell’eternità . 
E noi continueremo ad amarti, invocarti e benedirti.
O Regina potente e pietosa del Sacro Monte di Oropa.
Ave Maria…
Regina del Monte di Oropa, prega per noi.



Il Santuario di Oropa

Il santuario di Oropa è un santuario mariano - dedicato alla Madonna Nera - situato una dozzina di chilometri a nord della città di Biella, a circa 1.159 metri di altitudine, in un anfiteatro naturale di montagne che circondano la sottostante città e fanno parte delle Prealpi biellesi.
Il santuario comprende oltre, ad un Sacro monte (il Sacro Monte di Oropa), la chiesa originaria sorta sulla base di un antico sacello ed il santuario attuale vero e proprio dotato di diverse strutture destinate all'ospitalità di fedeli e turisti. Dal santuario è possibile raggiungere il rifugio Savoia (quota 1900 m circa) e da qui, in pochi minuti, il Lago del Mucrone sul monte omonimo. Una cestovia arriva dal rifugio Savoia fino alla cima del monte Camino, a circa 2.400 metri di altitudine.

Nel marzo del 1957 papa Pio XII l'ha elevato alla dignità di Basilica minore. Come parte del sistema dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, il Sacro Monte di Oropa è stato dichiarato nel 2003 patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Secondo la tradizione, il santuario di Oropa venne fondato da Sant'Eusebio vescovo di Vercelli nel IV secolo. Benché questa tradizione non goda di riscontro documentale, certo è che Eusebio diffuse il Cristianesimo e la devozione mariana nelle valli biellesi. A quei tempi infatti la popolazione del vastissimo territorio che corrisponde grosso modo all'odierno Piemonte era ancora quasi tutta pagana. In Vercelli prevaleva il politeismo romano mentre nelle valli alpine e nel Monferrato si conservava intatto il culto degli antichi celti tra i quali la venerazione di grandi massi erratici. Dove rifulse l'animo apostolico di Eusebio fu l'impegno nell'eliminare il paganesimo specialmente nei centri di antichissimo culto come ad Oropa e a Crea sostituendo il culto delle deità femminili celtiche con il culto della Madre di Dio, Maria.

In una Bolla di Papa Innocenzo III del 2 maggio 1207 sono menzionate a Oropa due chiese dedicate a Santa Maria e a San Bartolomeo. Secondo i più recenti studi storici questi edifici risalirebbero almeno all'VIII - IX secolo. Si tratta di due piccoli edifici montani. Mentre Santa Maria è scomparsa nell'espansione del santuario, San Bartolomeo è stato recentemente riscoperto e riaperto al culto.

Santuario di Oropa, Chiesa nuova
Della prima metà del Trecento è la statua gotica della Madonna nera che si venera nel santuario. Alla Vergine sono attribuiti numerosi miracoli e grazie particolari. Inizialmente il simulacro della Vergine era ospitato in un sacello, il cui sito è ancora visibile nella parete nord della basilica antica, presso un masso erratico, che probabilmente era stato un luogo di culto precristiano.

Dal XV secolo le famiglie biellesi iniziano a costruire ad Oropa case private, che occasionalmente possono ospitare i pellegrini. Del 1522 è il primo quadro ex voto, opera di Bernardino Lanino. In epoca barocca il santuario ha una grande espansione architettonica, grazie anche alla protezione della Casa di Savoia. Furono le infante reali Maria Apollonia e Francesca Caterina (sepolta nella navata centrale della Basilica antica) che fondarono le "Figlie di Maria", un gruppo di donne che, pur senza proferire i voti in forma pubblica, si dedica ancora oggi all'assistenza dei pellegrini e alle necessità del santuario. Sono attivi ad Oropa architetti illustri, fra i quali Filippo Juvarra (cui si deve fra l'altro la monumentale Porta Regia del santuario), Ignazio Galletti e Guarino Guarini.


Attorno alla basilica antica, che risale agli inizi del Seicento, viene edificato un santuario, che aveva le funzioni di ospizio per i pellegrini.
Durante la peste del Seicento, la città di Biella fa voto alla Madonna d'Oropa e rimane incontaminata. Tuttora, annualmente, la città compie ad Oropa una processione solenne in osservanza di questo voto.
Nel 1620 si ha la prima solenne incoronazione della Statua della Madonna nera. Successive incoronazioni si ripeteranno ogni cent'anni.
Su un colle a ovest del santuario viene costruito un Sacro Monte.
Oropa, nonostante la difficoltà delle comunicazioni, divenne dunque meta di frequenti pellegrinaggi agevolati a partire dal 1911 dalla costruzione della tranvia Biella-Oropa, soppressa nel 1958.
L'effigie della Madonna d'Oropa viene riprodotta con affreschi sulle case e nei piloni votivi, statuette e immagini di ceramica si trovano in tutti i paesi attorno a Oropa per un raggio di cinquanta chilometri. Molte chiese ospitano copie del Simulacro oropense, fra cui celebre è la copia barocca della chiesa di San Giacomo al Piazzo di Biella.

Sacro Monte di OROPA
al tramonto e di sera (UNESCO)

Nelle cronache relative alla fondazione del santuario si narra che la statua della Madonna Nera fosse stata nascosta da sant'Eusebio sotto un masso erratico per impedire che essa cadesse nelle mani degli eretici. Sopra tale masso gli abitanti di Fontainemore costruirono nel primo Settecento una cappella, oggi detta del Ròc (ovvero del masso).

Link del sito ufficiale

La chiesa vecchia di Oropa fu costruita inglobando parzialmente un secondo masso erratico, detto roc 'dla Vita (ovvero masso della Vita), tuttora visibile sulla fiancata nord-occidentale dell'edificio. Questo roccione era noto in passato per essere oggetto (come altri massi erratici) di culti pagani legati alla fecondità. L'uso delle donne di strofinarsi sulla pietra per propiziare la nascita di un figlio, diffuso nel Medioevo, si ridusse progressivamente al gesto di battere il sedere contro il masso. Tale usanza è documentata fino al XIX secolo, quando l'accesso alla parte del masso interna alla chiesa - che già era stata ridotta e spianata - fu impedito con la collocazione di un cancelletto metallico. Quella di Oropa è comunque la vicenda più duratura e meglio documentata del Piemonte dell'utilizzo rituale di un masso erratico.  (Notizie tratte da Wikipedia)


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