sabato 9 maggio 2020

Bernardo Cavallino - "L’Immacolata"


Maria è veramente la Santa Madre nella fede e nella venerazione della Chiesa. Maria, custode di tutta la verità, grazia, luce e sorriso di ogni preghiera. In Maria, per quanto ci è dato capire, si adempie un disegno originale dell’Altissimo.
Solo il suo volto e la sua figura bastano a parlarci dell’Eterno; non come fa la bellezza terrena, pericolosa da guardare, ma come la stella del mattino, che è il tuo emblema, lucida e armoniosa, che spira purezza, parla del Cielo e infonde pace. E’ sulla partitura di questo Paradiso di carne che la mostra esegue una preziosissima sinfonia pittorica. Seguendo un impianto catechetico ricamato sul tessuto della Redazione si è cercato di illustrare il ruolo dell’Immacolata con l’aiuto del “genio” di alcuni grandi dell’arte. Chi, seguendo il percorso, sosterà davanti alle opere potrà cogliere anche un’affettuosa meditazione sulla “Tota pulchra” e sperimentare come la contemplazione della bellezza aiuti a penetrare il mistero e la conoscenza del mistero aiuti la conversione della vita.


Bernardo Cavallino
L’Immacolata, 1640 circa
Milano, Pinacoteca di Brera


Questa Immacolata Concezione di grande impatto è opera del napoletano Bernardo Cavallino che nel dipingere la propria Madonna immacolata (concepita cioè senza peccato, secondo una credenza che sarebbe diventata un dogma ufficiale della Chiesa cattolica nel 1854) si rifà all'iconografia controriformata che voleva l'Immacolata vestita di bianco e azzurro, rappresentata in atto di preghiera e circondata di angeli e cherubini. Alcuni degli angioletti recano peraltro attributi tipici della Madonna (come il giglio, simbolo di purezza). 

L'opera, di cui non conosciamo la provenienza (ma per ragioni stilistiche potrebbe datarsi a un periodo prossimo al 1645), presenta un tratto tipico della pittura napoletana del Seicento di stampo caravaggesco, ovvero la totale mancanza di idealizzazione nella figura della Madonna, per la quale è lecito immaginare che Bernardo Cavallino si sia ispirato a qualche sua concittadina, anche di bassa estrazione sociale. Il vivo naturalismo della sua Madonna è inoltre accentuato dal movimento diagonale delle linee che contribuiscono ad accrescere il pathos della scena e a dare un senso di dinamismo a un'immagine il cui compito era quello di spronare l'osservatore a pregare e ad assumere atteggiamenti devoti (tratto da www.finestresullarte.info/).

Nessun commento:

Posta un commento