venerdì 20 maggio 2016

Badia di Cava (SA) - Maria SS.ma Avvocatella


In una piccola grotta a Badia di Cava Dei Tirreni in provincia di Salerno, c’è una delle chiese più antiche del territorio campano: il Santuario della Maria SS.ma Avvocatella.
Le origini di questo santuario risalgono al XVII secolo e sono un misto di storia e leggenda. La grotta del Santuario, anticamente chiamata dei pipistrelli era rimasta abbandonata per diverso tempo a causa della presenza di animali e di spettri. Da lì, capitò Don Federico Davide incaricato di riscuotere la tassa per la farina, che una sera incontrò un ciabattino che si offrì di riparargli le scarpe ma che a lavoro finito pretese un compenso troppo alto, il sacerdote esclamò istintivamente: "Gesù e Maria", il che fece d'improvviso scomparire l'uomo e provocò degli strani rumori, il sacerdote scappò via spaventato e scalzo. Una volta ristabilitosi volle porre nella grotta un'immagine della Madonna che rendesse il luogo sacro e lo preservasse da altri terrificanti episodi; l'immagine, che portava il titolo di Avvocata e che raffigurava Maria con il Bambino in braccio tra San Paolo I e Sant'Onofrio in adorazione, da allora la grotta venne ribattezzata con il nome di Grotta della Madonnella o dell'Avvocatella.

E’ legata invece al nome di Frate Angelo Maria del Convento di Cava, un povero frate francescano, la realizzazione della nicchia dipinta con l’immagine della Madonna Avvocatella. E fu proprio il frate francescano che pose una lampada davanti alla nicchia annunciando che presto proprio in quel luogo vi sarebbe sorto un santuario, meta di pellegrini ed ai quali la Madonna avrebbe concesso tante grazie.



Il 19 maggio 1703 il popolo di Cava ebbe un ulteriore conferma che quel posto era sacro con il verificarsi di un miracolo che vide protagonista un fanciullo ed il suo asino carico di grano caduti in un dirupo. 
Dopo questo evento venne riaperta la grotta, precedentemente chiusa dal Vescovo di Cava, e si avvio la costruzione di una cappella che fu interamente costruita dai fedeli e sostenuta dalle generose offerte del popolo.
Sotto la guida di don Gennaro, pastore ed esorcista dinamico, il santuario è divenuto un centro mariano, meta di pellegrinaggio per moltissimi devoti; molti di essi rendono grazie soprattutto per i diversi casi di esorcismo risolti dai monaci. Fedeli da ogni parte della Campania, il 13 di ogni mese, sono pronti a salire a piedi il monte Falerzio, rinnovando in questo modo la loro devozione alla Madonna dell'Avvocata. Il giorno 13 perché, da circa 20 anni, si diffonde nel santuario il messaggio della madonna apparsa a Fatima in quello stesso giorno. La struttura infatti, viene anche chiamata il santuario della Piccola Fatima (articolo di Clelia Esposito).

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