Immaginetta raffigurante l'altare Maggiore della Chiesa |
Il bellissimo altare maggiore fu eretto come monumento alla bella immagine della Madonna italo-bizantina che, secondo l’antica tradizione, è una di quelle che i Carmelitani portarono in Europa al tempo della loro trasmigrazione dal Monte Carmelo nella prima metà del sec. XIII.
L’immagine attuale che si contempla sotto il ricchissimo baldacchino è una copia tardiva (forse del sec. XIX) dell’originale, andato perso quasi certamente durante il periodo della repubblica romana (1798-1799).
L’altare, realizzato in una bottega provvisoria situata accanto alla chiesa, è opera di modesti artigiani sotto la direzione del Fontana e fu consacrato nel 1674.
Il paliotto, raffigurante un drappo con intarsi in agata e marmi preziosi, è stato eseguito da mastro Giuseppe Marini; la grande corona in legno rivestita di rame dorato è di Padredio Carlo, mentre gli angeli di stucco che reggono la corona sono di Leonardo Retti a cui appartengono, a quanto pare, anche i due angeli marmorei al centro del ciborio.
L’altare è unito alle pareti del presbiterio mediante due porte in diaspro, ai lati delle quali poggiano due coppie di statue eseguite nel 1695: a destra, S.Elia e S.Eliseo; a sinistra, S. Angelo martire e S. Alberto degli Abati. L’altare sembra di base ellittica, mentre invece è a base circolare a cerchi concentrici.
Immaginetta della Vergine del Carmelo |
Il trono venne eseguito nel 1922 e la statua, benedetta da Papa Pio XI in udienza privata, fu solennemente incoronata dal vescovo Luigi Pellizzi nella vigilia della festa del Carmine (16 luglio) del 1928. Nel 2001, è stata ancora una volta solennemente incoronata da Papa Giovanni Paolo II, in Piazza San Pietro, in occasione del 750° anniversario del dono dello Scapolare. Era il 12 settembre 2001, all’indomani della tragedia delle “Torri gemelle” negli U.S.A. Tra questa cappella e la successiva si trova un pulpito ottocentesco in marmo, ornato dallo stemma dell’Ordine.
Santa Maria in Traspontina (o Traspontina ) è una chiesa carmelitana di Roma. Il santuario si trova sulla via della Conciliazione, la strada principale del Rione Borgo. La chiesa anticamente era molto più vicina a Castel S. Angelo: in tutte le piante di Roma antica, la nostra chiesa è disegnata quasi di fronte alla Porta S. Angeli, cioè Porta Castello, in corrispondenza dell’arco situato nelle fosse di Castello su cui si vede tuttora lo stemma di Pio V. La facciata era volta verso il fiume con una finestra circolare in alto e tre porte, corrispondenti alle tre navate. La navata centrale era più alta di quelle laterali i cui tetti si appoggiavano ai muri laterali della prima. Le dimensioni dovevano essere all’incirca 40 metri di lunghezza per 18 di larghezza. In questa chiesa, dove erano già conservati un Crocifisso miracoloso e le due colonne alle quali, secondo tradizione, furono legati per la flagellazione gli Apostoli Pietro e Paolo, si riuniva il corteo imperiale in occasione dell’incoronazione dei Re germanici ad Imperatori dei Romani. Un aneddoto interessante riguarda Benvenuto Cellini che trovò asilo, durante la sua fuga da Castel Sant’Angelo, proprio in questa chiesa. Nel 1484, esattamente il 13 novembre, il Papa Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo), con la bolla Sacrosanctae et militantis Ecclesiae, concedeva la chiesa della Traspontina ai Carmelitani. Nella bolla stessa è la spiegazione del motivo di questa assegnazione: Il Papa stesso, quando era ancora Cardinale, aveva avuto modo di apprezzare l’opera dei Carmelitani nella chiesa di S. Martino, rimpiangendo però il fatto che quella chiesa fosse posta fuori dall'abitato; la chiesa della Traspontina, invece, sorgeva in un Borgo già sovrappopolato, non aveva clero, se non un arciprete, ed era in stato fatiscente. Il Papa era certo che la chiesa, nelle mani degli operosi Carmelitani, sarebbe presto rifiorita. L’ingresso dell’ordine nella chiesa portò subito ai restauri e alla costruzione di un convento che, nel 1498, era già pronto ad ospitare una comunità carmelitana di sette frati, guidata dal priore padre Alessandro Cornelio e comprendente anche padre Pietro Terrasse Provinciale di Roma, Procuratore generale e Vicario generale per tutte le province italiane (notizie tratte dal sito web della Parrocchia).
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