mercoledì 26 maggio 2021

Genova (GE) - Nostra Signora della Guardia


Santuario di Nostra Signora della Guardia

Conosciuto semplicemente come Santuario della Madonna della GuardiaE' il più importante santuario mariano della Liguria ed uno dei più importanti d'Italia.

Edificato sulla vetta del monte Figogna, a 804 m s.l.m., è situato nel territorio del comune di Ceranesi, a circa 20 km da Genova. Il santuario, retto attualmente da mons. Marco Granara, è così chiamato poiché il monte sul quale sorge, era nell'antichità un punto strategico per l'osservazione di navi o di eserciti nemici. Sulla terrazza antistante il santuario è situato un punto panoramico dal quale, nelle giornate limpide, si può ammirare il panorama sulla sottostante città di Genova con un raggio che si apre sulle riviere di ponente e di levante.

Papa Benedetto XV elevò il santuario al rango di basilica minore. Il Santuario della Madonna della Guardia sorge sul Monte Figogna a 804 metri di altezza in Val Polcevera. È uno dei Santuari più famosi d’Italia e d’Europa e il Papa genovese Benedetto XV lo decorò del titolo di Basilica. Dalla vetta del Figogna si ammira uno dei panorami più vasti d’Italia. Ai tempi dei romani vi era una stazione di guardia ove si facevano le segnalazioni occorrenti al movimento delle truppe lungo le strade imperiali, da qui il nome dato al Santuario. Il 29 agosto 1490 la Vergine Maria apparve su questo monte ad un umile contadino, Benedetto Pareto, del paese di Livellato, nel cui territorio si trovava il Monte Figogna (dal greco «Monte dei faggi»), chiedendo che fosse eretto un tempio in suo onore. Fu costruita una prima cappella sul luogo della Apparizione, successivamente una più vasta sulla cima del Monte, tra il 1528 e il 1530. Altri miracoli si succedettero nei secoli a seguire, che accrebbero la devozione alla Madonna della Guardia.

Accanto al Santuario fu costruito un ospizio per i pellegrini che, sul finire del Settecento, assunse grandi proporzioni. L’attuale tempio, iniziato nel 1868, fu portato a termine nel 1889 su disegno del milanese ingegner Luigi Bisi.
È in stile rinascimentale, a croce latina, con tre navate, divise da otto archi a tutto sesto, sorretti da pilastri rivestiti di marmo ed ha una cupola ottagonale alta 40 metri che dà luce alla chiesa. Lo scultore genovese Antonio Ricchino (1899) scolpì la bella edicola, che sormonta l’altare maggiore, in marmo bianco, in cui si venera il bel gruppo in legno dello scultore genovese Antonio Canepa.
Il 10 giugno 1894, in nome di Papa Leone XIII, monsignor Reggio, arcivescovo di Genova, pose sul capo della Madonna e del Bambino Gesù le corone d’oro.
Nel 1944 l’interno dell’edicola fu rivestito di mosaico in oro zecchino e nella parte inferiore furono sistemati angeli oranti e quattro grandi statue simboliche.
Nel 1899 fu ultimata la costruzione della torre campanaria su cui, nel 1927, fu posto il grandioso concerto «della Vittoria». Opera pregevole di marmo è il pulpito di Achille Vanessa (1893) scolpito ed intarsiato di marmi policromi.
Completano l’arredo il colossale organo del 1915, sontuosamente decorato e il coro con doppio ordine di stalli in legno di noce, finemente intagliati con riquadri e pannelli.
Degna di rilievo la decorazione della volta con affreschi di Sant’Agata raffiguranti l’episodio dell’Apparizione e il commento dell’Ave Maria, in otto momenti. L’interno della cupola e il catino absidale presentano affreschi dell’Arzuffi. Nel 1632, il giorno della Madonna Assunta, si inaugurò la statua marmorea della Madonna sull’altare maggiore del Santuario; più tardi trasferita nella cappella dell’apparizione, dove tuttora viene venerata. (Articolo di Cristina Siccardi,


Storia del Santuario

Il Santuario di Nostra Signora della Guardia si trova a oltre 800 metri d’altezza.
Già luogo importante nel periodo romano, divenne meta di pellegrinaggi sul finire
del ’400 quando la Vergine apparve a un contadino del luogo.

Tutto inizia il 29 agosto 1490. Benedetto Pareto, contadino di Livellato in Valpolcevera, porta al pascolo il suo gregge sulla vetta del Monte Figogna, come fa ogni giorno. È in quella sua concreta quotidianità e nel suo ambiente di vita, che la Madonna gli si manifesta. Per Benedetto si tratta di un incontro straordinario e semplice al tempo stesso. Non si domanda tanto come sia possibile che gli appaia la Madonna ma piuttosto, di fronte alla evidenza, come sia possibile che la Madre di Dio appaia a lui, un contadino nascosto nella storia e in un luogo di periferia, e gli chieda di costruire una cappella. Maria lo rassicura e lo incoraggia. 

Benedetto trova una prima resistenza nella moglie, che lo mette di fronte alle sue responsabilità: “Tutti sanno che sei un uomo semplice, ora diranno che sei anche pazzo”. Benedetto riflette e desiste. Poi però cade da un albero e si riduce in fin di vita. Maria gli appare nuovamente e lo risana. Di fronte al miracolo della guarigione inspiegabile, mentre i medici ne avevano diagnosticato la morte imminente, tutta la famiglia si unisce al compito di Benedetto: costruire! E c’è di più: la bellezza di questa storia sta anche nel fatto che i suoi protagonisti la testimoniano davanti ad un notaio, pochi decenni dopo i fatti: la famiglia ha voluto mettere nero su bianco, con uno scritto civile, un fatto soprannaturale, per dire: è accaduto davvero, credeteci!
La Memoria del Principio, atto notarile del 1530 nel quale alcuni conoscenti di Benedetto Pareto testimoniano sulla veridicità dell’apparizione della Madonna al contadino di Livellato.
E ci hanno creduto in tanti, dal 1490 in poi! Migliaia di costruttori con Maria, piccoli e grandi per una scala di valutazione umana ma tutti pietre angolari della ‘cappella’ che Maria voleva. Perché Benedetto non poteva immaginare che la sua piccola costruzione, ancora oggi visibile, era solo un punto di partenza, un simbolo. Dalla sua disponibilità prese avvio un grande movimento di riforma popolare della fede, che contagiò le comunità della valle, scese al mare e a Genova, coinvolse il clero locale, superò i confini liguri, viaggiò in Italia e diede il suo contributo in tutto il mondo, muovendosi accanto ai liguri emigranti e missionari. Determinò cambiamenti, moltiplicò la grazia, spinse a conversioni e santità… fino a giungere addirittura nel cuore della cattolicità, nei Giardini del Vaticano, dove la Madonna della Guardia ha una cappella.
Nel frattempo il primo manufatto di Benedetto crebbe e si moltiplicò. Sempre più fedeli salivano a quella che fin dalle origini fu chiamata la “Madonna della Guardia”, con tutti i mezzi di locomozione ma soprattutto a piedi: gli otto chilometri in salita che portano alla vetta divennero così un “pellegrinaggio”, su strada sterrata prima e asfaltata poi, che moltissimi facevano a piedi nudi. Per accogliere tutti si costruì un primo santuario, che tuttavia presto non bastò: così nel 1890 si edificò la Basilica attuale, frutto di un grande concorso di popolo, opera di fatica, con squadre di uomini da tutta la vallata e dalla città che prestavano giornate intere per portare in vetta materiali e costruire, e con sacerdoti dediti e innamorati, come don Francesco Montebruno, il prete con la tonaca bianca di calce, educatore di schiere di giovani sbandati, capomastro in odore di santità. Il lavoro fu lungo e paziente: la nuova basilica era già a buon punto quando si scoprì che il terreno cedeva. Fu demolita e rifatta. Tutto si fece perché Maria aveva chiesto una casa e perché tutti intuivano che sarebbe stata casa di tutti. Ecco. Questa è la casa in cui anche tu oggi puoi entrare. A questo punto sai che non è il frutto scontato di una tradizione popolare un po’ sempliciotta ma il risultato di una grande storia di popolo, in cui moltissimi hanno speso fatica. Per fede e con concretezza. La nostra storia, la storia dei semplici.


L’anniversario dell’Apparizione della Madonna si celebra il 29 agosto. L’ultima domenica di maggio si tiene la festa dei Fiori, commemorativa dell’inaugurazione della nuova chiesa avvenuta il 26 maggio 1890. La Festa dell’Incoronazione si celebra la seconda domenica di giugno.


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