domenica 8 maggio 2022

Foggia (FG) - Madre di Dio Incoronata

La Tradizione

L’origine dell’Incoronata si perde quasi nella notte dei tempi e sempre si è tramandata con amore e costanza da generazione a generazione.
Pur trattandosi di “un’antica e costante tradizione”, le fonti letterarie che abbiamo in nostro possesso risalgono appena al secolo XVII; le fonti archivistiche invece attestano la sua esistenza già affermata e di una certa importanza fin dal 1140 con il diploma reale di Ruggero II del 24 Novembre di quell’ anno.
Tutti gli autori pongono a fondamento di tutto sono posti i fatti straordinari che sarebbero avvenuti nel bosco del Cervaro l’ ultimo Sabato di Aprile del 1001, presso Foggia, con la concomitanza del ritrovamento della prodigiosa immagine che da sempre richiama una grande moltitudine di fedeli. La Beata vergine Maria Incoronata apparve all’alba dell’ultimo sabato di aprile del 1001, su una grande quercia, ad un signore che si trovava a caccia nel bosco del fiume Cervaro e gli mostrò la Statua, chiedendo che venisse posta in venerazione in un’apposita chiesa da costruire sul luogo dell’ apparizione, assicurando che sarebbe stata larga di grazia verso chiunque l’avesse pregata davanti a quel Simulacro. 
Sopraggiunse un contadino, che la tradizione chiama Strazzacappa, appese ad un ramo della quercia la sua caldarella trasformata, con un po' di olio, in rustica lampada. Fu costruita la prima chiesa che l’affluenza numerosa di pellegrini e le tante grazie concesse per l’intercessione della Madonna, fecero rapidamente cambiare in un tempio, con annesso convento ed opere di carità.


Monaci Brasiliani, San Guglielmo da Vercelli con i suoi monaci di Montevergine ed i Cistercensi si susseguirono nella cura pastorale del Santuario dell’Incoronata dal secolo XI al secolo XVI.
Nel secolo XVII l’Incoronata divenne commenda cardinalizia finché all’inizio del secolo XIX fu tolta alla giurisdizione dell’autorità ecclesiastica dal governo napoleonico, che ne affidò la gestione ai laici: fu il periodo più brutto che attraversò il Santuario fino ad un quasi completo abbandono, facendo così diminuire di molto l’affluenza dei pellegrini.


Finalmente nel 1939 l’Incoronata ritornò alla diocesi di Foggia nella persona del Vescovo, monsignor Fortunato Farina, che nell’aprile del 1950 lo affidò ai Figli della Divina Provvidenza, fondati da Don Luigi Orione: essi costruirono il nuovo Santuario ed il grande complesso architettonico che lo circonda dando grande sviluppo alla devozione alla Madonna, offrendo calorosa accoglienza ai pellegrini che sono sempre più andati crescendo nel corso degli anni perché hanno trovato piena disponibilità per i sacramenti della Riconciliazione e della Comunione, per gli incontri spirituali, per le loro devozioni e per ogni esigenza materiale e spirituale.

 

La Statua
Per le immagini che riguardano la Vergine Incoronata di Foggia si è tentato da anni di studiarne la storia e di raccoglierne il più possibile nella diversa figurazione e provenienza: tutto è stato raccolto nell’archivio dell’Incoronata. L’ iconografia dell’ Incoronata è da porre in relazione alle narrazioni che si sono tramandate nei vari paesi e alle laudi popolari che ne rievocano il fatto. 

Nella collezione dell’archivio del santuario predomina in senso assoluto, e maggiormente nelle immaginette più antiche, la figura del boscaiolo o del misero bifolco che prega devotamente e offre con generosità l’olio per allestire un’improvvisata lampada alla Madre celeste che si è degnata di venire incontro ai suoi umili e perseguitati figli. Sono stati tramandati cinque tipi d’immagini: La quercia con la statua poggiata sul fogliame, e ai piedi il contadino con i buoi;
Immagini che mostrano ai piedi della quercia il solo nobile cacciatore con i suoi cani;
Immagini che mostrano sia il nobile cacciatore che il contadino;
Immagini che raffigurano solo la Vergine;
Immagini che mostrano le “Due Madonne”, l’una accanto all’altra e che si rifanno alla narrazione di Matteo Romano che racconta come la Vergine sarebbe apparsa lasciando una Statua perché la venerassero e le costruissero una chiesa.

L’Olio Benedetto della Madonna Incoronata
Da tempo immemorabile, al Santuario del­l’Incoronata, i devoti ed i pellegrini si ungono con fede e devozione la fronte, con il segno della croce, con l’olio benedetto nell’apposita cap­pella dell’unzione, prima di salire a venerare l’antica e taumaturgica statua della Madonna. E’ un gesto semplice, ma sempre compiuto con rispetto e sincera venerazione per impetrare dalla Madre celeste grazie e conforto.
È un sacramentale, cioè un segno sacro per mezzo del quale, per impetrazione della Chiesa e l’intercessione di Maria Santissima, vengono ottenuti grazie e doni da Dio, soprattutto spirituali. Cristo significa “Unto da Dio” (cioè consacrato). Ogni cristiano nel battesimo dal sacerdote viene “unto” e consacrato per sem­pre al Signore con il sacro crisma, olio di oliva che viene consacrato dal Vescovo la mattina del Giovedì Santo nella Messa crismale.
L’olio della Madonna Incoronata, in genere donato dai devoti, è olio di oliva benedetto e messo nella caldarella che si trova nella cappella dell’unzione e sistemato anche in apposite bocchettine perché i pellegrini possano portarlo con devozione agli ammalati, ai parenti ed agli amici.

L’origine dell’unzione
L’olio benedetto dell’Incoronata trae la sua ori­gine dal prodigio della lampada che il pastore Strazzacappa mise ad ardere per devozione sul ramo della quercia il giorno dell’apparizione della Madonna nel lontano ultimo sabato di aprile del 1001: la fiamma ardeva sempre e l’olio non si consumava. Alcune antiche im­magini raffigurano gli angeli che alimentano la lampada e così la tradizione popolare spie­gava il motivo dell’ olio della caldarella che non si consumava, anche se molti pellegrini si ungevano con l’olio della lampada e lo portavano a casa per i loro malati.
Oggi non si verifica più quell’ evento straordinario (ma forse non è veramente avvenuto neppure nel passato perché è documentato solamente dalla tradizione popolare alcuni secoli dopo il 1001!) , ma l’olio della lampada, benedetto con le preghiere approvate dalla Chiesa, è un sacramentale che ci unisce a Cristo, l’Unto per eccellenza, e ci ricorda l’un­zione crismale del nostro battesimo e della cresima: è la fede che “strappa” i miracoli ed i pellegrini che vengono ad onorare la Madre di Dio Incoronata hanno tanta fede sincera e sentita!
I fedeli che si ungevano – ci tramanda la tradi­zione popolare – ottenevano guarigioni spiri­tuali e fisiche. Questo succede anche oggi e a volte arrivano alla Direzione del Santuario toc­canti testimonianze e vivissime narrazioni. Quando ci si accosta con fede sincera a Cristo Gesù, per l’intercessione della Mamma cele­ste, i prodigi spirituali e fisici possono realmente ripetersi…
In conclusione l’olio benedetto dell’Incorona­ta è un sacramentale, cioè un segno e un mezzo sacro per mezzo del quale, per la preghiera della Chiesa e la materna intercessione di Maria santissima, si possono ottenere effetti fisici e, soprattutto, spirituali.

Quando e come si usa
Quando sei scoraggiato, quando c’è una diffi­coltà spirituale, quando c’è una malattia, o in qualsiasi altro momento. Puoi segnarti la fronte con l’olio recitando la “preghiera dell’ unzione”. Ti rafforza nella speranza, nella carità e nella fede in Gesù Cristo tuo unico Signore e Salvatore. Ti rafforza nel combattimento contro il maligno. Come l’olio naturale serve per nutrire il corpo, così Cristo attraverso l’unzione con l’olio benedetto ti dice che solo Lui sazia ogni tua fame. È necessario ascoltare la sua Parola, accostarsi alla Confessione e all’Eucarestia. Come l’olio serve per guarire le ferite del corpo, così con quest’unzione Cristo ti ricorda che solo Lui ti guarisce da ogni ferita causata dal peccato o da qualsiasi altra motivazione. Ungendoti invoca l’intercessione potente della Madonna Incoronata.

Preghiera dell’unzione
Facendo il segno della croce con l’olio benedetto si recita la seguente preghiera: O Dio, Padre Misericordioso, che diffondi i tuoi doni per opera dello Spirito Santo, nel ricordo dell’unzione battesimale riceviamo ora, con sincera devozione, l’unzione con l’olio bene­detto della lampada che il pastore Strazzacap­pa mise ad ardere sull’ albero per la Vergine Incoronata. Pertanto fa’ che nell’anima nostra non manchino mai l’olio della Fede, l’unzione della ferma Speranza e la fiamma della santa Carità! Ti preghiamo per intercessione di Ma­ria madre di Gesù, il Cristo Tuo Figlio e nostro Signore, il quale vive e regna con Te per tutti i secoli dei secoli. Amen!


La Madonna qui disse:
“Non abbiate paura”. Oggi con Gesù ripete a te: “Non aver paura perché Dio ti ama”. La paura della morte, di una malattia, dell’ odio, del rancore, di una scelta da fare nella vita, ci possono “incatenare, scoraggiare, avvilire” e… la nostra esistenza può cadere in depressione che tanto turba il nostro cuore ed il nostro spi­rito. Non temere ma rifugiati con fiducia sotto il manto celeste della Madre Incoronata. Maria ti invita a fidarti solo di Gesù Cristo, che ti fa sperimentare l’amore del Padre, ti dona il suo Santo Spirito e ti fa affrontare le situazioni della vita con la forza della Fede, col sostegno della Speranza e con l’audacia della Carità. Liberati da ogni portafortuna e affidati solo a Gesù. Solo Gesù Cristo è l’unica fortuna, e se qualcuno ha invidia di te o ti guarda male, non avere paura, perdonalo e prega per lui, così sarai libero e salvo.
(Notizie tratte dal sito https://www.santuarioincoronata.it)

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