venerdì 27 maggio 2022

Montegiordano (CS) - Beata Vergine del Carmine e Madonna della Pastorella


La Cappella della Madonna del Carmine

I Baroni de Martino, che nel 1748 acquistarono il feudo dai Pignone del Carretto, diedero nuova vita al culto della Madonna del Carmine. A loro è dovuta la costruzione della prima cappella [in località Piano delle Rose]. Infatti, non può attribuirsi ai Pignone del Carretto perché se così fosse, il Toscano, nella sua storia di Oriolo, terminata nel 1695, non avrebbe omesso di tesserne le lodi e, parlando del Castello della Marina di Montegiordano ricostruito dai Pignone, avrebbe, quantomeno, fatto cenno alla Cappella ad esso adiacente dedicata alla Madonna del Carmine. Ma prova, ancor più evidente, è che nel Catasto Onciario del 1743, non vi è traccia della cappella. Sono, quindi, i Baroni de Martino che costruiscono la prima cappella della Beata Vergine del Carmelo, quella collocata poco più giù del Castello. Il loro legame al culto della Madonna del Carmelo è testimoniato anche da un documento del 1812. In questo atto che tratta della solita disputa tra la Comune di Montegiordano e il barone Gaetano de Martino per la proprietà dei terreni e dei frutti, in seguito all’eversione della feudalità, vi è menzionato il Santuario della Vergine del Carmine in contrada il Castello per cui la Comune cede all’ex Barone Gaetano de Martino gli ulivi circostanti il Santuario come “dote ed assegnamento” e per esercitarvi il solito culto. Con i de Martino la Cappella fu adibita solo ed esclusivamente al culto della Madonna del Carmine. Essi seppellivano i loro morti nella Chiesa Matrice, come era uso fare fino al 1846, allorquando fu costruito il cimitero. 


Nel 1897, quando morì il barone Luigi, poiché la famiglia de Martino non possedeva un sacello al cimitero, venne seppellito nella Cappella di San Rocco.
In seguito, dal 1879/1881, quando la proprietà venne acquistata dalla famiglia Solano, la cappella del Carmine fu utilizzata anche come sacello per i membri della famiglia. La cappella fu più volte ristrutturata poiché collocata su di un pianoro particolarmente franoso. L’ultima ristrutturazione risaliva al 1896. 


Vecchio quadro trafugato nel 1980

Nuovo quadro realizzato nel 1981

Nel 1947 ne spostarono, definitivamente, la costruzione su di un pianoro più stabile che è quello dove sorge attualmente. Nel 1980, l’antico quadro che raffigurava la Madonna del Carmine, venne trafugato. Subito dopo, nel 1981, fu realizzato l’attuale quadro dal prof. Mario Sportelli su commissione del sig. Aldo Solano. 

Veduta di Montegiordano (CS) (F.to Cosimo Gatto)


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La Cappella della Pastorella

Nella cappella, situata in località Grassetti, di proprietà della famiglia Formichella, si conserva il quadro raffigurante la Madonna seduta su di una roccia, attorniata da agnelli, che sorregge con un braccio il Bambinello, in piedi sulle sue ginocchia intento a scacciare con un bastone, a forma di croce, un cinghiale nero che sputa fuoco; con l’altro braccio protegge degli agnellini coprendoli, in parte, con il suo manto azzurro. Sulla testa della Madonna, al di sopra dell’aureola, un angioletto ne sorregge la corona. Al di sotto di questa scena si svolge un cartiglio in cui si legge: “Son Pastorella e del Pastor l’Armento or Reggo or Pasco ed or da Lupi esento. Rifugium Peccatorum. A. D. (Anno Domini) 1830 D (don/signore) F (Fisico/dottore) NICOLA ALFANO FONDATORE”. La cappella, costruita dal medico Nicola Alfano (1) per una particolare devozione alla Madonna del Buon Pastore, legata, probabilmente alla presenza di una Missione Redentorista il cui scopo era quello di evangelizzare popoli e campagne, venne ereditata dalla famiglia Formichella (Emanuele) - Sarandria (Anna Maria). Nel 1861, venne utilizzata anche come cappella mortuaria, vi trovarono riposo le spoglie del loro giovane figlio, l’accolito Felice Formichella, morto prematuramente all’età di anni 21 (2).


(1) Di Nicola Alfano medico (¤ 23 settembre 1777 † 19 luglio 1841) posso dire, inoltre, che si era sposato due volte; la prima moglie Lucia de Titta, gentildonna di Nocara, morì il 4 luglio 1825 all’età di 46 anni. Il 23 agosto 1825 sposa, in seconde nozze, Benedetta Sarandria, di anni 31, figlia di Francesco Antonio Sarandria e Lucrezia Lombardi. Benedetta morì il 24 febbraio 1865 e fu sepolta nella Cappella della Pastorella . Non so se da questi matrimoni nacquero dei figli, per quanto abbia cercato non ne ho trovati.
(2) Per una migliore comprensione delle parentele vedi l’albero genealogico. Per ovvi motivi di sintesi, nel grafico ho riportato una ricostruzione parziale mirata ad individuare i legami parentelari tra le persone sepolte nella Cappella della Madonna della Pastorella.

(Entrambi gli articoli sono della Dott.ssa Teresa Carla Loprete, che ringraziamo e sono stati tratti dal sito del Comune di Montegiordano http://www.comune.montegiordano.cs.it).




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