lunedì 30 maggio 2016

Boccadirio (BO) - Beata Vergine delle Grazie



16 Luglio 1480 

A VOSTRO CONFORTO

«Boccadirio non è un paese e nemmeno una borgata. È soltanto una sperduta località dove c’è una chiesa, più precisamente un santuario mariano».
Lungo l’Autostrada del Sole, alla stazione di Roncobilaccio, tra Firenze e Bologna, se ne può leggere
l’indicazione ed il nome. 
Il santuario però non si può vedere da lontano. 

Situato a 719 m di altitudine, sul crinale dell’appennino tosco-emiliano, nonostante la sua mole imponente, è nascosto in fondo ad una valle solitaria, tutta circondata da boschi. 

Una cerchia di monti, tra i quali il monte Coroncina (1169 m) e il monte Tavianella, lo circondano come in un grandioso chiostro naturale.

Due piccoli torrenti, confluiscono proprio qui, dando origine al rio Davena. E siccome il Santuario sorge sulla «bocca» di questo «rio», a cavallo tra le due sponde, è chiamato di «Boccadirio».

L’Apparizione

La tradizione popolare, basata su documenti degni di fede, fa risalire la venerazione della beata Vergine, qui alla «bocca del rio Davena» alla fine del 1400.

Il 16 luglio 1480, due fanciulli, Donato Nutini e Cornelia Vangelisti, di Baragazza, si trovano in questo luogo a pascolare il gregge. Mentre attendono al pascolo, forse anche per occupare il tempo, ogni tanto si raccolgono in preghiera. Durante uno di questi momenti la Madonna, tutta avvolta in vesti bianche, appare loro, dall’altra parte del rio, su una balza verso ponente.

Muovendosi da questa balza, la santissima Vergine si avvicina ai due fanciulli dalla parte del rio, dove essi pregano. A Donato dice che diventerà sacerdote, e così felicemente avverrà; a Cornelia dice che diventerà monaca, e le mostra il monastero, nel luogo e nella forma, dove ella vivrà.

È questa la prima grazia che la celeste Signora concede loro, in risposta certo di quanto hanno chiesto nella preghiera. Per cui la loro vocazione appare come dono dall’alto e, insieme, come sicura promessa: «tu sarai sacerdote»; «tu sarai monaca».

La prima «chiesetta»

Oltre alla grazia della vocazione per i due veggenti, dono di primaria importanza, la bianca Signora porta un altro messaggio, che interessa immediatamente gli abitanti più vicini, ed in seguito interesserà quelli di tutte le vallate circostanti. La Signora chiede, infatti, ai due fanciulli, di far conoscere agli abitanti di Baragazza il suo desiderio di essere venerata in quel luogo, e promette per questo protezione e grazie. Io sono la madre di Dio, scesa dal cielo a conforto vostro e di quanti vorranno ascoltare le mie parole!

I due ragazzi ritornano alle loro case e raccontano a tutti, con grande gioia, l’apparizione e le parole ascoltate in Boccadirio.

Dopo un iniziale e naturale momento d’incertezza, la popolazione di Baragazza, presta fede al loro racconto semplice ed ingenuo. Subito si inizia a fabbricare, nel luogo dove la Madonna ha parlato ai due fanciulli, una “piccola chiesa” intitolata alla Vergine delle grazie.

È interessante notare come fin dall’inizio, a Boccadirio la Madonna è venerata e invocata come Vergine delle grazie. A Lei accorrono sempre più numerosi i pellegrini e i devoti, con il loro carico umano di miseria e di speranza, e attorno alla piccola chiesa, via via, cresce il ricco complesso architettonico che è oggi il santuario di Boccadirio.

La vocazione di Donato e Cornelia

L’apparizione della Madonna è in stretta relazione con la vocazione dei due veggenti; effettivamente la chiamata della Vergine ha avuto puntuale compimento, per entrambi i giovani, come era stato loro profeticamente annunziato: «tu sarai sacerdote»; «tu sarai monaca».

Donato Nutini, ordinato sacerdote, fu per diverso tempo cappellano a Castiglione dei Pepoli e in seguito, dal 1531 al 1548, anno della sua morte, parroco a San Pietro di Cirignano presso Barberino, come risulta dagli archivi della curia vescovile di Firenze.

Di Cornelia, la “lettera” di una sua consorella anonima, racconta che fu condotta dai suoi parenti in vari luoghi della Toscana, alla ricerca del monastero indicatole dalla Madonna nell'apparizione, e che giunse infine «al monastero di monache di Santa Caterina in Porta Leone», dove vestì l’abito religioso con il nome di suor Brigida, e fu esempio di ogni perfezione.

Sito del Santuario (clicca)

Il monastero di Santa Caterina in Porta Leone è stato ampliato e completato qualche anno più tardi, e proprio suor Brigida, diventata superiora della sua comunità, lo ha diretto con rara sapienza «per lo di anni quaranta, morendo di anni circa 74», precisamente nel 1543.

Per questo nel Santuario di Boccadirio la Madonna è invocata anche con il titolo «Madonna delle vocazioni». Il Papa Pio XII chiama Maria «Madre dei Sacerdoti» proprio nel discorso pronunciato per la beatificazione del B. Antonio Maria Pucci, il santo curato di Viareggio, che si sentì chiamare ad essere sacerdote mentre pregava davanti alla Madonna di Boccadirio. Come lui sono tanti i Sacerdoti che devono la loro vocazione proprio alla Madonna di Boccadirio.

L’Immagine

La storia dell’immagine della beata Vergine, che si venera a Boccadirio, è strettamente legata alla storia del Santuario stesso.

Il primo storico del Santuario, Don Lorenzo Amorotti, scrive che la veggente, Sr. Brigida, per lasciare perpetua memoria della grazia ricevuta con l’apparizione della Vergine, «procurò di avere un’immagine della Madonna, col Figlio in braccio, vestita di bianco, conforme all'apparizione».

Si tratta di una Madonna di chiara ispirazione “robbiana”, tipica del tardo Quattrocento; 
è un bassorilievo in terracotta invetriata, con figure bianche e fondo turchino. 

La Vergine è rappresentata seduta, a mezza figura, con il Bambino in piedi sulle ginocchia. In alto fanno corona quattro cherubini, divisi simmetricamente dalla colomba, simbolo dello Spirito Santo.

IMMAGINI:
1 La Vergine apparve ai due fanciulli di Boccadirio il 16 luglio 1480 vaticinando il loro futuro. 2-3 Suggestiva visione del Santuario della beata Vergine delle Grazie. In basso il chiostro della chiesa. 4 Quadro della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio

(Articolo di Don Mario Morra tratto dal sito Web:
http://www.donbosco-torino.it/ita/Maria/calendario/06-07/007-BV_delle_Grazie.html)

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