Due estremi pinnacoli della facciata della basilica di San Marco, richiamando l'Annunciazione, ci ricordano la tradizionale nascita di Venezia legata al mistero dell'Incarnazione del Signore. Inoltre, unita all'Annunciazione, Venezia venera l'icona della Nicopeia. Questa celebre icona di Costantinopoli, protettrice degli imperatori, si trova dal XIII secolo nella basilica di san Marco. Giunse a Venezia come bottino di una guerra che resta un ricordo doloroso per l'Oriente cristiano. Contro la peste e la guerra Tanta è l'entusiasta devozione che i veneziani hanno riservato per questa immagine che vale la pena di ripercorrere gli eventi più significativi vissuti da Venezia raccolta davanti alla Nicopeia, dopo che l'icona veniva portata in processione per la Piazza da quattro sacerdoti seguiti dal clero, dal Doge e dai nobili. L'immagine fu solennemente esposta nel 1559 per la pace conclusa tra la Francia e la Spagna e nel 1571 per la lega fatta dalla Repubblica con la Spagna e il papa Pio V. Per quindici sabati venne implorata per la cessazione della peste nel 1630 e Venezia si legò al voto del tempio e della festa della Salute. Per quindici giorni rimase esposta alla caduta della Repubblica nel 1797. Venne portata in processione ogni sera durante la grande siccità del 1820. Nel 1848 la nuova Repubblica di San Marco supplicò protezione.
Il 6 gennaio 1917, all'incombere dei bombardamenti e dell'occupazione austriaca, Venezia accorse in preghiera all'invito del Patriarca Pietro La Fontaine ed emise il voto del tempio al Lido. Nel 1919 e 1945, al termine delle due guerre mondiali, ancora una volta Venezia si radunò riconoscente davanti alla Madre di Dio. Ancor oggi, ogni domenica al termine della celebrazione dei Vespri, il capitolo assieme ai fedeli si reca a rendere omaggio alla Nicopeia al canto delle litanie in patriarchino e chiede la protezione sulla città e su tutti gli abitanti.
Ecco l'altare ove è posta l'icona (clicca)
La Madre presenta l'Emmanuele La preziosa icona è custodita sull'altare eretto nel 1618 nel braccio sinistro del transetto. I lineamenti del volto danno alla Vergine un aspetto orientale. Il naso, le arcate e la bocca sono disegnati con un colore scuro, su un incarnato giallo scuro. I grandi occhi sono molto espressivi col loro risalto di bianco. La testa del Bambino, circondata da capelli ricciuti, è di un incarnato più pallido. Sono segnate quattro croci, simboli della verginità di Maria. Il Bambino è molto rovinato, ma è rimasto ben visibile il gesto della Madre di Dio che con l'indice presenta l'Emmanuele, il "Dio con noi" (dal sito web http://www.genteveneta.it/).
Nikopoia (o Nikopea, Nikopeia, Nicopeia) cioè apportatrice di vittoria è un attributo di Maria (madre di Gesù) e una tipologia di icona bizantina, in cui Maria è rappresentata frontalmente, seduta in trono e con il Bambin Gesù in braccio. Forse per imitazione della presenza di una Madonna Nikopoia in Santa Sofia a Costantinopoli, i Veneziani posero una immagine analoga nella Basilica di San Marco. La theotokos Nikopoia è analoga alla kiriotissa e alle Madonne in Maestà toscane. Molto diverse dal punto di vista iconografico, anche se concettualmente analoghe, sono le Madonne della Vittoria, dipinte in Occidente soprattutto dopo la battaglia di Lepanto.
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