LA VITA DELLA VERGINE
II culto di Maria Bambina, o più precisamente, della Natività di Maria, è molto antico: nato già nel V secolo. verosimilmente a Gerusalemme, dove la tradizione vuole la casa natale della Vergine, è attestato in Occidente a partire dal VII secolo. La festività, fissata l'8 settembre perché questa era l'inizio dell'anno ecclesiastico bizantino.
Ad Acireale si ammirano quattro immagini di Maria Bambina. tulle attribuite a Pietro Paolo Vasta. Sarebbe la sua prima raffigurazione del genere. La piccola tela conservata nella sacrestia della Chiesa di S. M. del Suffragio. Una tela si trova nella Basilica dei SS. Pietro e Paolo, collocata su una delle pareti della Cappella del Divino Amore.
La Maria Bambina dialoga in questo sacello con le scene veterotestamentarie di Alessandro D'Anna.
II programma iconografico dell' immagine è tutt'altro che ingenuo: la piccola figurina di Maria, infagottata nella rigida fasciatura adornala di una rosa, è dichiaratamente raffigurata come la Nuova Eva che sottomette il serpente edenico e come la donna - secondo I'Apocalisse coronata di dodici stelle - la cui stirpe vincerà il peccato: sul grande globo, intrecciate al monogramma mariano, si leggono l’Alfa e l’Omega.
Il culto di Maria Bambina nella Chiesa cappuccina di Santa Maria degli Angeli risale al Padre Costantino di Aci (1699-1780): estendendo alla città quella che era una particolare devozione personale, è lui ad istituire solennemente la consuetudine della festività e a far erigere nel 1754 la cappella omonima.
Nel giorno della celebrazione della festa una statua lignea della Bambina veniva posta sull'altare maggiore insieme alla reliquia del suo capello; si tratta con ogni probabilità di quella "statuetta di Maria Bambina di legno di m.1 con testa di bronzo in pittura vestita di lamina d'argento e manta indorata con stellario d'argento e corona sul capo, fioccagli, crocetta di diamanti e una collanetta d'oro con le pietre, topazi, il cui valore complessivo ascende £ 637,50", censita in un inventario dell’11 luglio 1868 da un'apposita delegazione comunale. Anche nel dipinto (Chiesa di Santa Maria degli Angeli, secondo altare a sinistra) la Bambina agghindata in maniera regale, dalle stelle che Ie ornano il capo e il mantello, la corona, alle preziose bordure che orlano il manto e che disegnano morbide linee ondulate sulla fasciatura, al ricamo frastagliato del monogramma, alla larga cintura di grani di corallo che cinge I’esile figurina: I’ombra appena accennata di una diafana falce di luna allude – così come la figura del Padreterno e dello Spirito Santo nel riquadro soprastante - al mistero salvi fico di cui è tramite Maria. Le figure a mezzo busto di Anna e Gioacchino, ciascuna nella propria cornice, le sorridono ai lati.
(Stralcio dal libro di Daniela Vista, Iconografia Mariana nella pittura delle Chiese di Acireale)
(Stralcio dal libro di Daniela Vista, Iconografia Mariana nella pittura delle Chiese di Acireale)
Nessun commento:
Posta un commento