lunedì 10 maggio 2021

Castelnovo ne' Monti (RE) - Madonna di Bismantova

Il santuario mariano sorge ai piedi della parete sud della Pietra di Bismantova, un'importante emergenza paesaggistica dell'appennino reggiano. Per questo motivo è conosciuto anche come "Eremo di Bismantova" o "Madonna della Pietra". La sua origine è con ogni probabilità medioevale. L’iscrizione che si legge nell'estremità inferiore dell'affresco della SS. Trinità, già eseguito nel muro interno del Sacello dell'Eremo ed esposto dal 1958 sulla parete destra del corpo centrale dell’attuale Santuario, testimonia che la fabbrica originaria risale agli inizi del XV secolo e la dedicazione iniziale era al Salvatore. L'orientamento era nord/sud. Tra il 1617 e il 1619 l'edificio sacro viene rifatto in maggiori proporzioni e con un nuovo orientamento in direzione est/ovest. Contestualmente viene fondato il piccolo convento adiacente. La configurazione attuale della chiesa si deve ad importanti lavori di ampliamento e abbellimento compiuti nel 1943. Ha una pianta a croce latina, con unica aula e due profonde cappelle che costituiscono i bracci del transetto. Il presbiterio, leggermente rialzato, termina con l'abside semicircolare al centro della quale, entro un'ancona marmorea realizzata nel 1948 dalla scultrice correggese Carmela Adani, è collocato l'affresco quattrocentesco di ignoto autore raffigurante la Beata Vergine che allatta Gesù Bambino. 


Il paramento murario dell'interno evidenzia una muratura in conci di pietra. All'esterno la chiesa si caratterizza per il rivestimento in pietra bicolore che è stato eseguito nel 1943. La facciata è a capanna. Ha archetti pensili che sottolineano le linee spioventi del tetto. Il protiro e il rosone in pietra sono stati aggiunti durante i lavori di metà Novecento. Dal 1925 al 2000 l’Eremo è stato affidato alla custodia dei monaci benedettini di S. Giovanni di Parma. Nel 2001 è stato elevato a santuario diocesano dal vescovo di Reggio Emilia e Guastalla mons. Adriano Caprioli.




Citazioni storiche

Dante citò Bismantova nel Purgatorio della Divina Commedia.

Descrizione di Castelnovo Monti nella "Corografia dei Territori di Modena, Reggio e degli altri Stati già appartenenti alla Casa d'Este" di Lodovico Ricci nel 1788:
«Castelnuovo ne' Monti, Terra nel Ducato di Reggio, che ha un Giusdicente col titolo di Podestà. Ha la propria adunanza di Reggenti, a cui sono soggette le ville di Castelnovo ne' Monti, Cagnola, Frascaro e Rosano. Vi è una Parrocchiale plebana col Titolare di M, V. Assunta matrice di 19 Figliali. Vi si tiene Fiera che comincia nel dì 8 settembre, e dura tre giorni, e vi è Mercato ogni Lunedì. È posta nel monte, ed è distante da Reggio 20 miglia, da Modena 30. Ha una popolazione di 723 abitanti.
Nella carte del XII secolo questo castello viene detto Castrum Novum Domini Abbatis de Canossa, perché soggetto a quella Badia, tra possedimenti della quale è annoverato nelle Bolle de' Romani Pontefici di quel secolo. Quegli abitanti nonostante si sottomisero al Comune di Reggio nel 1188 e 1197. I Signori della Nobil Famiglia de' Canossa se ne renderon poscia padroni; finché nel 1413 all'occasion di discordie fra loro suscitate, Castelnuovo soggettosi spontaneamente al marchese Niccolò II.»


Citazione dantesca

«Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su Bismantova e 'n Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli;
dico con l'ale snelle e con le piume
del gran disio, di retro a quel condotto
che speranza mi dava e facea lume»
(Dante, Purgatorio, canto IV, vv. 25-30)




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