giovedì 20 maggio 2021

Portocannone (CB) - Beata Vergine Maria SS. di Costantinopoli

Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo

Nel centro storico di Borgo Costantinopoli vi è la Chiesa Madre dei "Santi Pietro e Paolo" XVI secolo. All'interno vi si possono ammirare: il quadro della Beata Vergine Maria SS. di Costantinopoli risalente al XVI secolo, il battistero ottagonale in quercia intagliata terminante a cuspide, il magnifico tetto della chiesa rappresentante i più grandi passi della Bibbia e i più grandi dipinti italiani, come L'Ultima cena di Leonardo da Vinci. L'atmosfera della chiesa è molto suggestiva.

Il paese di Portocannone esisteva già in epoca medievale. Nel 1137 era chiamata Portocandesium e successivamente, come risulta dai registri angioini del 1320, il suo nome fu mutato in Portocanduni. La Portocannone del periodo latino ebbe fine a seguito del violento terremoto del 1456 che la rase al suolo quasi interamente e distrusse la maggior parte delle abitazioni. Fu ricostruita interamente dieci anni dopo da una colonia di esuli Arbëreshë, durante la prima emigrazione Albanese che ebbe luogo nel 1461, quando re Ferdinando I d'Aragona, per vincere la fazione angioina contro cui era in guerra, ottenne l'aiuto delle milizie di Giorgio Castriota Skanderbeg, l'eroe nazionale albanese che combatté per la libertà del suo popolo e della sua terra. 

La morte del condottiero Arbëreshë comportò l'invasione ormai certa dei Turchi ottomani, così molti albanesi varcarono l'Adriatico, certi di ottenere la protezione del regno di Napoli in virtù dei benefici che il principe Skanderbeg aveva reso alla corona d'Aragona. Vennero così ripopolati i paesi distrutti dal terremoto e iniziò la rifondazione di Portocannone. Al luogo, che si trovava a poca distanza dal vecchio centro abitato dai Latini, (nei pressi dell'attuale cimitero) fu dato lo stesso nome del paese raso al suolo dal terremoto, Portocannone, e vi fu subito costruita la nuova chiesa in onore della Madonna di Costantinopoli. E in memoria di questo evento ogni anno, il lunedì successivo al giorno della Pentecoste, si svolge la nota gara della Carrese. Portocannone come Ururi, fra aprile e maggio sono interamente coinvolte da un rito, quello della corsa di carri trainati da buoi, seguiti da giovani a cavallo. La contesa, in cui i partecipanti si dividono in due grandi fazioni nutrite da rivalità folcloristica, i "giovani" e i "giovanotti", ha in palio l'ambito premio del diritto di portare in processione il Santo protettore o la Madonna protettrice del luogo.


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