domenica 30 maggio 2021

San Benedetto del Tronto (AP) - Immacolata


Devozione all'Immacolata Concezione

Grande importanza assume per i sambenedettesi la commemorazione solenne dell’Immacolata Concezione, che si svolge annualmente con una novena nei giorni che precedono l’otto dicembre. Nella memoria collettiva del borgo marinaro un tempo, e della cittadina rivierasca oggi, da una generazione all’altra, attraverso informazioni, testimonianze orali e scritte, permane il ricordo del voto fatto dalle autorità sambenedettesi, in nome del popolo, nel lontano 10 luglio 1855. Nel momento in cui San Benedetto era attraversata da un’epidemia colerica, che produceva tanti lutti e disperazione, ai piedi della Statua della Madonna dell’Addolorata nella Chiesa di San Benedetto Martire, il Governatore del tempo lesse una preghiera carica di devozione e di speranza nell’intercessione miracolosa della Vergine. In quell’estate del 1855 il colera tornato a diffondersi prepotentemente in Paese, dopo averlo visitato appena un anno prima, attraverso un marinaio di ritorno da Ancona, uccise quattrocento persone circa. Dal centro marinaro, a poco a poco, si diffuse in tanti centri del Piceno e dello Stato Pontificio.


I sambenedettesi, pertanto, con quella preghiera fecero solenne voto all’Immacolata Concezione, che ancor oggi viene rispettato come segno di gratitudine a Maria, poiché a Lei fu attribuito il miglioramento della situazione nonché la completa scomparsa dell’epidemia. L’anno seguente, quando ormai il colera era divenuto solo un triste ricordo, si fece costruire una statua dell’Immacolata in cartapesta. 
Trent’anni più tardi, però, un analogo dramma tornò a ripetersi, con la ricomparsa del colera ai primi di agosto del 1886. I sambenedettesi tornarono a rivolgersi alla loro Madre Celeste. Seppur di proporzioni più contenute rispetto all’epidemia precedentemente diffusasi (che vide un’estensione territoriale dalla costa picena fino all’entroterra umbro) e sconfitto con maggiore celerità, il colera del 1886 andava ad infierire prepotentemente su quelle stesse famiglie che erano già state decimate nel 1855. E furono colpiti e uccisi in gran numero, nel 1886, proprio i figli di quelle madri che erano morte di colera trent’anni prima. Altra devozione molto sentita dai sambenedettesi è per la Madonna di Loreto. Infatti il simulacro della “Madonna de j cuppette” (“Madonna sulle tegole”) viene portato in processione per le sole vie del “Paese Alto”, stavolta dai bambini. Il simulacro rappresenta una casetta che ricorda la “Santa Casa di Loreto”, con la Madonna ed il bambinello seduti sul tetto munito di campaniletto, è anch’esso in carta pesta ed è dello stesso autore della Statua dell’Immacolata.

Comunque questa devozione si sviluppò già agli inizi del secolo XVII da Castignano ad Acquaviva, da Cossignano a Cupra Marittima, a Grottammare ed altri centri della diocesi. Particolare è il caso di Ripatransone ove la devozione per la Vergine Lauretana prende il nome di “Madonna di San Giovanni” per via della confraternita lì sorta espressamente.
Il 30 maggio 1893, con decreto vescovile, il vescovo Giacinto Nicolai elevò la Madonna di S. Giovanni a Patrona della Città di Ripatransone e di tutta la diocesi.


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