venerdì 19 maggio 2023

Firenze (FI) - SS.ma Annunziata di Firenze

La Madonna Annunziata: "Miracolo, Miracolo"

Lo splendido Santuario della Santissima Annunziata in Firenze è legato alle origini dell’Ordine dei Servi di Maria. Mentre Firenze è sconvolta da lotte fratricide, sette mercanti, membri di una compagnia di devoti della Madonna, decidono di raccogliersi in solitudine per iniziare una vita di penitenza e di contemplazione, con particolare devozione verso la Madonna Addolorata.
Verso il 1245, si ritirano sul Monte Senario, presso Firenze e danno inizio all’Ordine dei Servi di Maria. Ben presto però due di loro, Bonfiglio dei Monaldi e Alessio dei Falconieri, dovendo frequentemente scendere a Firenze per la questua e per la predicazione, costruiscono una piccola cappella fuori delle mura della città, come punto di riferimento e di appoggio della loro attività, e ne affidano in seguito la decorazione ad uno dei migliori pittori del tempo, certo Bartolomeo, (forse Bartolomeo da Siena che dipingeva in Firenze fin dal 1236), uomo di rara bontà, di grande fede e di singolare devozione verso la Santa Vergine. Scelgono come tema del dipinto principale il mistero dell’Annunciazione, inizio di tutta l’opera della Redenzione, la quale si conclude con la morte di Gesù sulla croce; ai piedi della croce vi è Maria Addolorata, per la quale essi hanno una particolarissima devozione. Così l’Annunziata si ricollega all’Addolorata. Nel 1252 il pittore inizia il suo lavoro che procede con celerità.

La Basilica e la Piazza della Santissima Annunziata a Firenze

Dopo un tempo ragionevole, la prima parte del quadro è completata; resta però il compito più difficile, raffigurare i volti dell’Angelo e della Vergine. Compreso della particolare difficoltà, si raccomanda con fervore a Dio ed alla Madonna, e riprende, pieno di coraggio e di speranza, il suo lavoro. I pennelli ed i colori scorrono fluidi; in poco tempo il volto dell’Angelo è completato e le sue sembianze appaiono così perfette che lo stesso pittore ne rimane meravigliato. Rincuorato da questo primo successo, tutto fiducioso in Dio e nella Beata Vergine, riprende con entusiasmo il lavoro per iniziare il volto della Madonna.


Ma, appena prende in mano i pennelli, è colto da un improvviso sonno che lo costringe a sospendere ogni cosa. Quando si desta, meravigliato per quel sonno così inspiegabile, riprende la tavolozza ed i pennelli per continuare l’opera. Ma, come alza gli occhi, vede il dipinto già completato ed il volto della Vergine mirabilmente tratteggiato da mano invisibile. Pieno di stupore e di confusione, fuori di sé, grida «Miracolo! Miracolo!». Accorrono i religiosi ed i fedeli presenti in chiesa e trovano il pittore inginocchiato, con le lacrime agli occhi, che non si stanca di fissare il volto celestiale della Madonna. Al racconto del fatto miracoloso, estasiati anch’essi dalla bellezza paradisiaca di quel volto, pieni di devozione intonano inni di lode e di ringraziamento al Signore ed alla Vergine.

L’immagine miracolosa della Santissima Annunziata a Firenze,
 dipinta da un ignoto toscano del XIV secolo
La notizia vola! Accorrono i Fiorentini che rimangono meravigliati della bellezza di quel volto, ed invogliati a presentare alla Madonna preghiere e suppliche di grazie; Maria esaudisce quelle fervide preghiere e concede favori tanto che, quel giorno, è proclamata «Madonna Santa Maria Madre di Grazie», come è scritto ai piedi dell’Immagine.

«Il fatto miracoloso avvenne, come accennato, nell’anno 1252, e molto probabilmente tra il 24 e 25 marzo».

Il dipinto ritrae la modesta camera della Vergine, dove si presume sia avvenuto l’annuncio dell’Angelo. A destra Maria siede su una seggiola a spalliera, con il volto rivolto soavemente in alto, mentre pronuncia le parole «Ecce Ancilla Domini, fiat...». 

L’Angelo, riverente, si inchina con le braccia incrociate sul petto e gli occhi modestamente rivolti a terra. In alto la figura dell’eterno Padre che benedice e la Colomba, simbolo dello Spirito Santo. 

Il volto della Madonna si distingue da tutto il resto del dipinto per bellezza e grazia celestiale, tanto che artisti, come Michelangelo, lo hanno sempre ritenuto fatto non da mano d’uomo, ma da Angeli. 
(Articolo di Don Mario Morra SDB, Da I Santuari d’Italia, Luglio 1929)
 

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