venerdì 24 maggio 2019

Cerignola (FG) - Maria SS. di Ripalta



Madonna di Ripalta

L'icona bizantina della Madonna con Bambino in trono (Madonna di Ripalta) è un dipinto su tela disteso su due tavole di legno che si ritiene risalga al XIII secolo. Sulla tavola è raffigurata la Madonna su un trono con in grembo il bambino Gesù.

Si narra che il quadro fu ritrovato in una località chiamata "Ripa Alta" sulla riva sinistra del fiume Ofanto, da qui il nome Ripalta. Fino a metà del XIX secolo, la venerazione dell'icona si svolse quasi sempre nell'omonima chiesetta campestre. 

A partire da settembre, tutta la cittadinanza si recava in processione a Ripalta per prelevare l'immagine e portarla a Cerignola nella chiesa Collegiata di San Pietro. Nel 1859 la Madonna di Ripalta fu proclamata Patrona principale di Cerignola e la si festeggia l'8 settembre, giorno della Natività di Maria. 

Da allora si stabilì che l'immagine per sei mesi, da ottobre ad aprile, rimanesse nella cappella sull'Ofanto, e per gli altri sei mesi fosse ospite della Cattedrale di Cerignola (Duomo Tonti).


La leggenda

Attorno al quadro della Madonna di Ripalta ruotano due leggende. La prima narra che il quadro fu rinvenuto, intorno al 1172, da una banda di malfattori che ritrovarono il quadro nella vicina boscaglia nelle adiacenze del fiume Ofanto. In un primo momento, quello che sembrava un tavolaccio fu preso e fu utilizzato per battere il lardo. Un giorno il capo della banda sbagliò il taglio e l'ascia si conficcò nella tavola da cui sgorgò del sangue. Il brigante, impaurito, avverti così i compagni, con i quali scoprì che sotto l'untume era raffigurata l'immagine della Vergine Maria con in grembo Gesù bambino, entrambi con il volto sfregiato per l'offesa ricevuta. 


L'altra versione della leggenda racconta che l'icona fu ritrovata da alcuni boscaioli che pensarono di utilizzare il 'tavolaccio' per farne legna da ardere. Al primo colpo d'ascia, dall'icona cominciò a fuoriuscire sangue. Fu così che sul luogo dove venne rinvenuta l'immagine, fu eretta una cappella (in realtà le fonti epigrafiche e archeologiche documentano che l'edificio è preesistente al 1172 e comunque dedicato a culti pagani, come quello della dea Bona) e cominciarono i primi pellegrinaggi devozionali. Dato che il luogo non distava molto sia dalla città di Cerignola che da quella di Canosa, queste ultime si contesero per molto tempo la proprietà del luogo e soprattutto dell'icona. Per risolvere definitivamente il contenzioso, si pensò di mettere il quadro su un carro trainato da buoi e far decidere a questi ultimi dove recarsi. Il carro si diresse tre volte verso Cerignola, decretando così la proprietà alla città ofantina. Il popolo volle però che non si procedesse al restauro della cicatrice sul volto della Madonna, affinché la condanna della violenza e sopraffazione rimanesse sempre viva.

L'Icona

L'icona di Maria SS. Di Ripalta è l'unico esemplare superstite in Puglia di Madonna con Bambino in trono, del tipo Odighitria dexiokratousa, che raffigura la Vergine che regge il bambino Gesù con la mano destra. La Vergine, che è guida per i cristiani nel loro cammino, indica con la mano sinistra il piccolo Gesù, seduta su di un cuscino di colore rosso posto su di un trono ornato di palmette. La Madonna indossa una tunica azzurra, e su di essa il maphorion, una sopravveste porpora, trapunta di undici croci-fiorellini, emblema di purezza e verginità. La veste della Madonna presenta una cuffia dello stesso colore della tunica, l'azzurro. Invece il bambino Gesù indossa una tunica di color ocra scura, la quale sfuma sull'oro, con una larga fascia di colore rosso intenso stretta alla vita. Egli benedice con la mano destra, secondo il rituale tipico della liturgia bizantina, mentre con la sinistra stringe un rotulo, dove è scritta la volontà del Padre. Le gambe del Cristo fanciullo sono nude ed incrociate, quasi a rimandare alla futura Passione. Mentre i piedi della Vergine Maria non sono ben visibili a causa di alcune scrostature. Le aureole sono graticolate nel gesso, e quella del bambino presenta anche una croce. In alto alle due estremità sono presenti due angioletti su delle nuvolette, che incensano la figura della Vergine e del Bambino, probabilmente aggiunti in epoca più tarda. Appena sotto di loro sono presenti le lettere MHP (Madre), a sinistra, e le lettere greche Θ e Υ (di Dio), a destra.



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