Madonna della Catena:storia di un culto siciliano
L’edificio sacro è collocato nel centro storico di Modica ed è stato edificato nel sec. XVI e successivamente, dopo i danni subiti dal terremoto del 1693, riedificato nel sec. XVIII. All'esterno si notano le antiche fabbriche e la base del primitivo campanile. La chiesa è ad unica navata ed al suo interno si conservano opere pregevoli. In particolare si segnalano i dipinti su tela: Crocifissione, Transito di S. Giuseppe, Madonna del latte (Sec. XVIII) e le sculture: Madonna della Catena, Sacro Cuore, S. Antonio da Padova.
Come da tradizione, la prima domenica dopo Pasqua la comunità sampietrina si accinge a festeggiare la Madonna della Catena, patrona del paese come indicato nell'iscrizione che compare sul tamburo della cupola della Chiesa Madre. La devozione verso la Madonna della Catena accomuna molti paesi siciliani, tra i quali Castelbuono, Aci Catena, Riesi, Leonforte, Enna, Santo Stefano Quisquina e Librizzi, e del sud Italia. Il culto, infatti, ebbe origine in Sicilia, a Palermo, nel 1392 quando regnava Martino I detto il Giovane, ed è legato ad un fatto singolare. Importanti storici siciliani, come Rocco Pirri e Antonino Mongitore, raccontano di un miracolo che coinvolse tre giovani condannati i quali, una volta condotti in Piazza Marina, avrebbero dovuto essere impiccati; ma un temporale improvviso costrinse le guardie che stavano preparando le forche a rimandare l’esecuzione e a ripararsi provvisoriamente, insieme ai condannati, dentro la vicina chiesetta della Madonna del Porto.
Facciata della Chiesa di Modica |
In attesa dell’impiccagione i tre giovani furono legati con doppie catene all'altare della Madonna, durante la notte però i detenuti si misero a pregare la Madonna che, volendo ascoltare le loro preghiere accorate, fece spezzare le catene che caddero a terra senza far rumore mentre i soldati sprofondarono in un sonno pesante. I tre innocenti poterono fuggire e quando si ripresentarono le guardie per riacciuffarli il popolo, appreso il miracolo, li protesse e si appellò al re Martino.
Una volta giunto alla chiesetta il re constatò il miracolo delle catene e assolse i tre giovani, come aveva voluto la Vergine Maria. La chiesa in seguito fu dedicata alla Madonna della Catena ed esiste ancora oggi. Ben presto l’eco del miracolo si diffuse ovunque e la Madonna della Catena divenne la patrona di molti comuni siciliani.
Nel ‘500, quando le incursioni saracene ridussero in schiavitù gran parte della popolazione del Sud Italia, la devozione verso la Madonna si intensificò e si diffuse oltre i confini isolani divenendo la protettrice dei prigionieri e degli schiavi grazie all'impegno della Congregazione dei padri Mercedari i quali si erano adoperati per il riscatto dei reclusi. A San Piero Patti la diffusione di questo culto fu incoraggiata dai primi baroni della famiglia Orioles, da sempre legati alla chiesa palermitana della Madonna della Catena.
Interno della Chiesa di Modica |
Un tempo la festa tributata alla Madonna era molto sentita dai sampietrini, la chiesa veniva adornata a festa e la statua della Vergine Maria veniva coperta da un ricco mantello di seta e da una corona d’argento. La statua lignea della Madonna, custodita all'interno della Chiesa di Santa Maria, è stata restaurata nel 2013 ritornando agli antichi splendori dei quali si era persa memoria (Scritto da Anna Macula).
O Maria Santissima della Catena,
o dolce speranza,
o perenne conforto di chi v’invoca con fiducia,
prostrato dinanzi a Voi professo la mia miseria e il mio nulla.
Voi che siete la Regina del cielo e della terra,
Voi che siete la vera e degna Madre del divin Gesù;
Voi che tanto potere esercitate sul suo dolcissimo cuore;
fate ch’io nello stato di necessità in cui mi trovo possa meritare i vostri favori,
e le tante grazie che da Voi si ottengono da Gesù e
si dispensano ogni giorno e ovunque a coloro
che v’invocano col dolce titolo di Madre della Catena,
mi animano a ricorrere a Voi per svelarvi i miei bisogni e
presentarvi le mie suppliche.
Voi o Madre potente,
spezzate anzitutto le catene che al peccato mi avvincono;
rompete i lacci che a me si tendono dai miei nemici spirituali e
legatemi a Voi e al vostro buon Gesù con vincoli di una fede viva e
costante e di un amore forte e sincero.
Stendete, vi ripeto con sant'Alfonso,
stendete le vostre catene e incatenatemi il core.
Così a Voi e a Gesù legato, di cosa potrò io mai temere?
Nessun dubbio avrò della mia sorte eterna,
nessun timore di non essere esaudito se grazia temporale o
spirituale vi domanderò.
E giacché un bisogno mi costringe in questo momento,
io mi rivolgo a Voi con quella stessa fiducia onde il figlio
si rivolge alla sua tenera Madre;
e spero otterrò la grazia tanto a me necessaria
(si esprima la grazia……………).
Voi me la concederete con quella carità con cui la concedeste ai tre infelici condannati,
me la concederete per i meriti vostri,
per i meriti del vostro Nazzareno
e fate che presto io torni a Voi per rendervi il tributo di lode e di ringraziamento.
SALVE REGINA
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