L'Ordine Cistercense rappresenta una delle più importanti riforme monastiche realizzatesi nel XII sec. in seno alla grande famiglia benedettina. Fondato a Citeaux, in Francia, nel 1098 ad opera dei tre santi Roberto, Alberico e Stefano, intendeva ritornare ad osservare l’originaria Regola di San Benedetto.
L'Ordine conobbe una prodigiosa espansione in tutta Europa ad opera di San Bernardo di Chiaravalle (1090 - 1153). Dai primi decenni del secolo XII gli Abati Cistercensi promossero anche fondazioni di monasteri di monache, aiutandole ad organizzare la loro vita.
Il Monastero sorge nel 1545 nella parte alta della città di Cortona (Arezzo), in zona Poggio, nel luogo dove in epoca medioevale aveva sede la Compagnia laicale della SS. Trinità, che vi gestiva un oratorio, una chiesa ed un ospedale per pellegrini. A monte di quel complesso esisteva già dai primi del Quattrocento il monastero di S. Caterina, delle Canonichesse agostiniane, il cui edificio fu unito nella seconda metà del Seicento al monastero cistercense: questo spiega anche la struttura attuale del complesso architettonico, costituito da due grandi edifici paralleli.
La chiesa più antica del monastero, cui si accede da Via della SS. Trinità, è stata recentemente riaperta ed ospita un organo ottocentesco ristrutturato.
La chiesa superiore è utilizzata normalmente per la liturgia; al suo interno si conserva il corpo della Venerabile Veronica Laparelli, monaca del monastero e figura molto amata in Cortona: mentre ella era ancora in vita si diceva che “Cortona aveva due tesori, uno in cielo, e l’altro in terra: il primo era la Beata Margherita, il secondo Veronica”.
Immagine tratta dal web |
La Venerabile Veronica Laparelli
Veronica Laparelli (1537 – 1620) apparteneva ad una delle famiglie più antiche ed aristocratiche di Cortona. Osteggiata nella sua vocazione monastica dai genitori, entra nel Monastero della S.S. Trinità a ventitré anni. Scrive sr. Augusta Tescari: “Se si considera che nel Rinascimento le fanciulle (...) venivano sposate quasi bambine, non si può che ammirare la lunga fedeltà della giovane donna alla sua vocazione”. Durante la cerimonia della vestizione, la sua gioia si esprime nell'anticonformismo con il quale non depone, bensì getta via le vesti da sposa ed i gioielli con i quali, secondo la tradizione, era entrata in chiesa, tanto da suscitare l’ilarità di tutti i presenti.
Altrettanto anticonformista è la radicalità con la quale, subito dopo il suo ingresso, rinuncia a ogni possesso personale, pur lecito, ai tempi, a favore della comunità. Godette di doni mistici, che la portavano a straordinari slanci di fervore anche esteriore – una volta suonò le campane a festa per tre ore, facendo accorrere tutta la città -, controbilanciati, però, da profonda umiltà e da senso dell’umorismo.
Ebbe i doni della profezia, delle guarigioni e della lettura dei cuori, tanto che la sua fama si sparse in città e nei dintorni. I suoi consigli e le sue preghiere furono richiesti da vescovi e sovrani. Si prodigò nella preghiera d’intercessione, ma seppe anche intervenire con franchezza per correggere ingiustizie e tiepidezze.
“I tratti salienti di questa grande mistica furono l’umiltà, la semplicità, la gioia, la libertà e un grandissimo senso comunitario: in lei la ricerca di Dio, la dedizione a Cristo e l’amore per le sorelle e per il prossimo trovarono una sintesi felice in un’umanità calda, in una sponsalità e una maternità pienamente riuscite, perché vere..”
Attualmente la comunità è composta da monache dell’Ordine Cistercense e da monache cistercensi della Stretta Osservanza (trappiste), provenienti dal monastero di N.S. di Valserena (Pisa), che vivono insieme dal 2005 nella ricerca dell’unità (notizie tratte dal sito web: http://www.cistercensicortona.it/)
Storia
Sul fondamento di un edificio, da recenti ricerche fatto risalire al 1268, appartenente ad una Compagnia laicale, detta della "SS. Trinità", sorse nel 1540 l’attuale Monastero Cistercense della SS. Trinità. Il grandioso edificio, alto e imponente, si eleva sul colle di Cortona a mezzo costa fra il centro della città e la Basilica di S. Margherita. Fu eretto da due nobili Patrizi cortonesi: Dionisio Boni e Galeotto Sernini, Priori della suddetta Compagnia. L’ultimo piano, dove sono le celle delle monache, fu alzato e completato nel 1646. Entrarono per prime nel nuovo Monastero le figlie dei costruttori, seguite da altre nobili dame e dalle facoltose sorelle Margherita e Antonia Cortonesi, che recando i loro beni al Monastero, ne favorirono lo sviluppo tanto materiale che spirituale.
Due venerande Monache del Monastero Cistercense di S. Michele Arcangelo furono chiamate alla direzione della Comunità appena formata e vi rimasero fino a che le "nuove consacrate" furono in grado di governarsi da sole. Margherita Cortonesi fu la prima abbadessa. Ebbe la sorte di accogliere, come postulante, VERONICA dei Conti Laparelli, cortonese, della quale scrisse la vita, che dette ampio materiale per il processo canonico della Monaca, dichiarata Venerabile da un decreto della S. Congregazione dei Riti, del 24 aprile 1774, che ne riconobbe l’eroicità delle virtù. Il corpo incorrotto della Venerabile, che visse e si santificò nel monastero Cistercense dì Cortona, dove morì il 3 marzo 1620, all’età di 83 anni, è custodito nella nuova Chiesa delle Monache, in attesa che si possa riaprire il processo per la Beatificazione, del quale si stanno interessando la Diocesi e l’Ordine.
Vicende storiche dolorose a più riprese costrinsero le Monache a lasciare il loro monastero, che per altro divenne poi un rifugio per le religiose di altri Monasteri definitivamente soppressi. Nel 1786 vi furono accolte le Monache "delle Contesse", e nel 1810 quelle di S. Croce, "delle Santucce", e delle "Poverelle". Un fiorente Conservatorio, annesso e dipendente dal Monastero, ha svolto, fino al 1915, benefica attività per giovani educande.
Attualmente (dal 2005), la comunità è composta da monache dell’Ordine Cistercense e da monache cistercensi della Stretta Osservanza (trappiste), provenienti dal monastero di N.S. di Valserena (Pisa).
Secondo la Regola benedettina, le monache dedicano la loro vita alla contemplazione, attraverso lo studio assiduo della S. Scrittura, delle opere dei loro Padri Fondatori e alla preghiera liturgica delle Ore e dell’Eucaristia, svolta sempre in forma solenne, alternano il lavoro di restauro di arredi sacri, del ricamo, del rammendo a quello dell’orto e dell’apiario.
Seguendo le direttive conciliari e lo spirito benedettino, le Monache Cistercensi della SS. Trinità, si sono sempre più aperte all’accoglienza e all’ospitalità.
Il Monastero, ampiamente rinnovato, da recenti restauri, oltre ad offrire ambiente favorevole per nuove attese vocazioni, in un’ala separata, già in uso fino allo scorso anno di un istituto scolastico cittadino, accoglie in una parte l’associazione degli Scouts di Cortona, e nei rimanenti ampi locali, che si affacciano su di un vasto e incantevole panorama, ha preparato una foresteria spaziosa, dove gruppi di giovani di esperienze religiose diverse, singole persone o nuclei familiari ricercano e trovano ospitalità in numero sempre maggiore, attratti dalla felice posizione della casa che dà la possibilità di raccoglimento per la preghiera e la riflessione.
L’abbazia sorge su un antico edificio della seconda metà del Trecento. Esso apparteneva alla Confraternita della Santissima Trinità. L’abbazia fu voluta da due nobili cortonesi: Dionisio Boni e Galeotto Sernini. priori della suddetta Confraternita. La costruzione iniziò già nel 1540. Le figlie dei costruttori furono tra le prime ad entrare in monastero, seguite da altre nobili dame e dalle ricche sorelle Margherita, che divenne la prima abadessa e Antonia Cortonesi. I beni delle famiglie di origine della prima comunità, ma soprattutto di Margherita e Antonia costituirono basi molto solide all’economia del monastero e in pari tempo alla vita spirituale della nuova fondazione.
L’abadessa Margherita accolse la Venerabile Veronica Laparelli (1537-1620). Nel settecento si istituì il processo di canonizzazione che per vari motivi si concluse il 24 aprile 1774 con il decreto della Sacra Congregazione dei Riti che riconosceva l’eroicità delle virtù. Nel 1786 trovarono rifugio nel monastero della Santissima Trinità le monache del soppresso monastero delle Contesse. Nel 1810 venne soppresso anche il monastero cistercense, ma fu prontamente recuperato nel 1815. In quella circostanza si raccolsero nel monastero cistercense le religiose superstiti di altri centri benedettini precedentemente soppresso: le Vallombrosane di Santa Croce, le Santucce di Santa Maria Maddalena e le cistercensi di San Michelangelo.
Soppresso di nuovo alla fine del 1886, vi poterono ritornare nel 1888.
Attualmente il monastero è stato restaurato. Nella parte più alta è stata organizzata una foresteria. La comunità è formata da 15 monache
(Goffredo Viti)
Immagini: (tutte le immagini qui riprodotte del Monastero sono state tratte dal sito web https://www.cistercensi.info/ che ringraziamo)
Bibliografia
I Monasteri cistercensi femminili della federazione italiana, s.l., s.d. (ma 1980), s.p.
FONTI INEDITE ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE
Compagnie Religiose Soppresse: SS. Trinità di Cortona: vol. 65, n° 57: copie di documenti notarili (a. 1418-1806); Libro di ricordi (a. 1693-1698); libri amministrativi (a. 1492-).
ARCHIVIO CURIA VESCOVILE DI CORTONA
ms. A-1: visite pastorali, passim; ms. C-5: SS. Trinità: vestizioni e professio-ni (1785-1950); ms. A-2: Amministrazione di beni immobili (a. 1808-1815); ms. B-4, ins. 5: Decreti del vescovo di Cortona per il monastero della SS. Trinità (a. 1632-1734); ms. B-4: Accettazione educande (a. 1850-1910); ms. C-4: Monasteri, Soppressioni e ripristinazioni (a. 1800-1817); ms. B-6, ins. 4: Libro delle licenze per il monastero di San Michelangelo ora della SS. Tri-nità (a. 1769-1851).
ARCHIVIO DEL MONASTERO DELLA SS. TRINITÀ:
Atti per la canonizzazione della Venerabile Veronica Laparelli, 4 voll.; Cro-nache e rendiconti amministrativi (non selezionati e non ordinati).
LETTERATURA
COTTINEAU, 1939, p. 884.
AA.VV., I monasteri cistercensi femminili …, cit., pp. 30-33.
Catalogus generalis …, 1954, pp. 432-435.
(notizie tratte dal sito web https://www.cistercensi.info/abbazie/)
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