Santuario della Madonna del Soccorso
Alle pendici del Monte Ginestra, nel paese di Cori in provincia di Latina, sorge il Santuario della Madonna del Soccorso. Esso, nella sua forma attuale, è stato costruito nel 1639, ma già nel 1537 era stata consacrata una prima chiesa in onore della Madonna della Ginestra, denominazione poi tramutata in Madonna del Soccorso. Il luogo di culto è nato in seguito all'apparizione della Madonna che, nel 1521, avrebbe soccorso una bambina di circa tre anni di nome Oliva Iannese. Oliva si era persa sulla montagna in cerca della mamma, durante la notte viene sorpresa da una tempesta, in quel momento le appare una "Bella Signora".
Con la bambina la Madre Celeste rimase per 7 giorni interi, giorno e notte, (caso alquanto singolare, nel panorama della apparizioni mariane) dopodiché le indica la strada del ritorno in paese. Cosa particolarissima, che ogni qualvolta Oliva aveva fame, la "Bella Signora" le metteva il dito in bocca e alla bambina passavano ogni tipo di fame e di sete.
Il santuario venne innalzato intorno alla antica cappella, dove fu rinvenuto l’affresco trecentesco con l’immagine della Vergine che tiene in braccio il Bambino. Il santuario sorge nel luogo dove, nel maggio del 1521, la Madonna recò soccorso ad una bambina di tre anni di nome Oliva perdutasi durante una tempesta; questa fu ritrovata solo dopo otto giorni e, quando ebbe raccontato la sua storia, tutti i Coresi, con il Clero e i magistrati, si recarono in processione sul monte, dove rinvennero un affresco con l'immagine della Vergine in trono che sorregge il braccio del Bambino in atto di benedire.
L'affresco trecentesco con numerose sovrapposizioni successive, probabilmente apparteneva ad una antica cappella. Sul luogo una prima chiesa fu consacrata nel 1537 alla Madonna della Ginestra.
I numerosi miracoli attribuiti alla Vergine negli anni successivi determinarono oltre alla modifica dell'appellativo in Madonna del Soccorso, anche alla costruzione di una nuova Chiesa più grande, l'attuale, consacrata nel 1639.
La festa incominciata subito a ricordo dell' evento, divenne presto la più importante del paese. La celebrazione religiosa consisteva principalmente nella processione e in una sacra rappresentazione.
Alla processione, che ancora oggi la seconda domenica di maggio, sfila per le vie del paese, partecipano tutto il clero e le autorità del paese, accompagnate da valletti con fasci di ceri, che il Sindaco, per deliberazione fatta nel 1531 offre alla Madonna durante la messa solenne.
La festa della Madonna del Soccorso ricade la Seconda Domenica di Maggio e Lunedì
La Processione inizia sabato notte. La mattina un'altra processione parte dalla Chiesa di S.Maria e arriva al Santuario del Soccorso. Alla fine della processione si rinnova l'offerta di ceri votivi da parte di giovani, vestiti con costumi rinascimentali e di donne scalze in abito verde, le quali hanno ricevuto le grazie della Madonna. Inoltre ci sarà la fiera delle merci, spettacoli musicali e fuochi d'artificio. Il lunedì successivo vi è la corsa dell'anello: trenta cavalieri disputano quattro corse cercando di attaccare gli anelli ad un'asta con una lancia.
GIOVANNI PAOLO II , ANGELUS , 29 settembre 1991
Carissimi fratelli e sorelle!
1. In questo momento, il nostro pensiero va naturalmente alla Madre di Dio, venerata ed invocata con fiducia dalla gente della vostra Diocesi di Latina, Terracina, Sezze e Priverno.
Molte parrocchie l'hanno come titolare sotto varie e significative denominazioni. Oppure, come le concattedrali di Priverno e Sezze e l'antica chiesa madre di Cisterna, portano il semplice titolo di "Santa Maria". Come non ricordare poi i tre Santuari che sottolineano, con la loro diversa dislocazione geografica, la presenza benedicente della Madre celeste sull'intera Comunità diocesana? Penso al Santuario della Madonna della Delibera a Terracina, costruito nel secolo quindicesimo; a quello della Madonna del Soccorso di Cori, risalente al 1600, ed al tempio della Madonna della Sorresca a Sabaudia sul lago di Paola, realizzato nel dodicesimo secolo. La Madre di Dio veglia sulle vostre case e sulle vostre famiglie, sui campi e sulle officine, sull'Agro Pontino e sulle colline, sulla costa e sull'interno di questa Regione, operosa ed accogliente. Tale devozione mariana, tramandata nel tempo da una generazione all'altra, ha dato vita e consistenza a radicate tradizioni religiose, che tuttora persistono in tante famiglie e comunità parrocchiali.
2. Quest'amore fiducioso verso la Regina del Cielo ha trovato, negli ultimi anni, uno slancio rinnovato. Partendo infatti dal recente Anno Mariano, è maturato in voi il proposito di costruire un nuovo Santuario dedicato a Maria, Madre della Chiesa, nella città di Latina. L'8 marzo del 1988 ho avuto io stesso la gioia di benedire la statua della Madonna, che riprende, con tutta fedeltà, i lineamenti della Mater Ecclesiae, il mosaico che si trova in piazza San Pietro, sulla parete del Palazzo Apostolico. Tale effigie ha già percorso, in devota peregrinatio, l'intera Diocesi con abbondanti frutti spirituali.
Carissimi fratelli e sorelle, vi invito ora ad invocare fiduciosi, con la recita dell'Angelus, la Madre del Signore, perché questa vostra Comunità diocesana, conservando con cura i valori cristiani che hanno permesso a Santa Maria Goretti di testimoniare col martirio il suo amore per Cristo, continui a crescere nella autentica fedeltà al Vangelo. Da Latina ci uniamo in questo momento con i fedeli raccolti in Piazza San Pietro, a Roma, e con quanti ci seguono attraverso la radio e la televisione.
(Articolo tratto dal sito http://www.mariadinazareth.it/)
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