La Madonna di Viatosto
Madonna lignea
Statua lignea dei primi del Trecento, restaurata nel 1994, è una delle espressioni artistiche locali più alte di quell'epoca. La morbidezza dell'intaglio e la finezza decorativa, si concentra nel fondo della veste dorata e nel manto blu con rosoni e motivi di derivazione orientale. Particolari sono gli sguardi: frontale quello della Vergine, inclinato verso il basso quello del Bambino. La Madonna, priva della corona ma con in mano lo scettro (mutilato nei secoli), assume una postura molto materna inarcando la schiena per sorreggere il Bambino Gesù che gioca con un uccellino.
La chiesa
Posta su di una collinetta, domina la campagna circostante, ad una distanza dalle antiche mura di Asti non superiore a cinque chilometri. La chiesa si presenta “orientata” sull'asse del sole, cioè con l'abside a est e l'ingresso a ovest. Le mura esterne, in cotto a vista, sono decorate con disegni geometrici in mattoni scuri, elemento caratteristico dei fornaciai astigiani. Una scalinata dà accesso al portale gotico che si innesta su di una facciata con aspetto romanico. Sopra l'ogiva del portale vi è un rialzo rettilineo che incornicia il portale stesso, terminante con arcatelle analoghe a quelle sotto le falde delle navate laterali. Nella lunetta, ripristinata nel 1932, vi è dipinta una Madonna con Bambino con i simboli della ruralità: grano ed uva. Lungo la fiancata laterale destra sono visibili due finestre di eguale modulo ed una terza ricavata tra sovrapposte arcate di preesistenti aperture romaniche. Una porta dà accesso alla navata laterale destra. In corrispondenza della terza e quarta arcata, una fila di archetti fa da coronamento alla navata centrale, rialzata rispetto alle laterali. Sulla prosecuzione della navata si innalza il campanile in forme romaniche, solenne segno visivo della presenza dell'edificio sacro, databile al 1266, quando il vescovo Corrado di Cocconato percepì dal Papa Clemente IV un contributo per costruirlo; il piano terreno è voltato in forme gotiche con costoloni cordonati e chiave di volta e venne utilizzato come sacrestia.
Lungo la fiancata laterale sinistra, in corrispondenza della terza arcata della navata, vi è una finestra strombata con caratteri tipologici romanici, espressi dall'arco ricavato in un unico blocco tufaceo. Una fila di archetti fa da coronamento alla navata centrale, rialzata rispetto alle laterali.
Chiesa di Santa Maria di Viatosto (foto tratta dal Web) |
L'interno
Foto tratta dal Web si ringrazia l'autore |
Le quattro volte a crociera della navata sono chiuse da chiavi con stemmi delle committenze gentilizie della Asti trecentesca e quattrocentesca. Tali volte nascono da capitelli scolpiti con figure allegoriche ed armi gentilizie, alcune delle quali non più visibili. Riconosciamo comunque la presenza di alcune potenti e nobili famiglie che contribuirono ad abbellire la chiesa: gli Scarampi, gli Asinari, gli Scotti, i Roero, i Ricci e i Malabaila.
Sulla controfacciata, sovrastante il portale di ingresso, vi è una cantoria in legno con organo a canne del 1757, restaurato e funzionante, realizzato dall'organaro Liborio Grisanti, napoletano ma residente ad Asti. A fianco della bussola d'entrata vi è una acquasantiera di epoca medievale, ornata con la croce ed altri abbellimenti; una seconda acquasantiera ricavata da un capitello marmoreo con la decorazione a foglie stilizzate, propria dei dettami cistercensi è posta nella prima colonna di destra. La navata centrale conserva affreschi e decorazioni riconducibili ai sec. XIV-XV. Sul lato destro, secondo pilastro, è affrescata una Madonna con Bambino, ai cui piedi è inginocchiato l'offerente, senza proporzione di scala; sul terzo pilastro è affrescato San Giovanni Battista; sulla lunetta della quarta arcata di destra è visibile l'Annunciazione. Sul lato sinistro, secondo pilastro, è affrescata una Madonna con Bambino; il terzo pilastro reca tracce di un affresco rappresentante un santo che regge un libro, forse un Evangelista. Sulla lunetta della terza arcata è affrescata Santa Caterina di Alessandria che presenta alla Vergine Maria in trono i suoi devoti; sulla lunetta della quarta arcata è affrescato San Giorgio che uccide il drago. Le chiavi di volta delle due prime arcate rappresentano uno stemma con tre ricci fogliati, della famiglia dei Ricci. Quella della terza arcata lo stemma con tre ruote dei Roero, la quarta porta le insegne della famiglia Scotti.
Abside e presbiterio
L'abside, con volta ad ombrello con costoloni, affreschi in centro volta con motivo a ventaglio, è delimitato da un solenne arco decorato con motivi a foglie lanceolate, dell'inizio del secolo XIV. La chiave di volta dell'abside rappresenta l'Agnello Mistico. I costoloni dividono l'abside in cinque lati, ognuno dei quali presenta una finestra gotica con strombatura gradinata, intercalata da mattoni a spigolo e da cordoni cilindrici in cotto, alternati ad altrettanti in tufo.
Foto tratta dal Web si ringrazia l'autore |
Nella nicchia ricavata dal tamponamento della finestra centrale si trova la Madonna di Viatosto, statua lignea dei primi del Trecento. Nel primo spicchio di destra, vi è un affresco noto come la “leggenda di Viatosto”, da riferirsi alla peste del 1340: l'ex voto raffigura tre nobili giovinetti inginocchiati davanti alla Madonna col Bambino, quest'ultima in parte rovinata: intercede per loro Sant'Antonio Abate. Sopra di esso, nella lunetta, Santa Maria Maddalena, con il vaso degli unguenti tra le mani, incontra nel giardino il Cristo Risorto. Nella parte bassa dell'abside è posto il coro ligneo policromo settecentesco della Confraternita.
Sul piedritto nord dell'arco trionfale, è affrescata una Madonna che allatta e perciò detta “del latte”; sul lato opposto è conservato quel che rimane di un affresco forse di San Michele Arcangelo.
Le navate laterali
Parimenti a quella centrale, le navate laterali sono scandite in quattro campi. Purtroppo gli affreschi sono andati perduti tranne qualche decorazione a panneggio sulla parete sud e qualche lacerto sulle volte.
Nella navata laterale di sinistra, nella prima arcata, troviamo la statua in gesso di Maria Ausiliatrice (XIX sec.). Sulle chiavi di volta della prima e seconda arcata è scolpito lo stemma dentellato della famiglia dei Guasco, signori di Colcavagno; su quelle della terza e quarta arcata, rispettivamente la stella a cinque punte dell'Ordine Domenicano e l'Agnello Mistico. In testa alla navata laterale di sinistra, al di sopra del tabernacolo, in una cornice di epoca barocca è posta la tavola lignea trecentesca della “Madonna delle ciliegie”; lì accanto, un candelabro in legno scolpito e laccato, sec. XVII, per il cero pasquale. (Notizie tratte da Wikipedia)
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